Ho visto la partita con gli occhi di Boban e non con quelli di Fonseca
Più che esser soddisfatti per gli ultimi 30 minuti, c’è da essere incazzati per la totalità della partita di ieri. Il Milan, contro il Bayer Leverkusen, ha cestinato un’ora di gara mettendosi sulla difensiva, rendendo il compito dei tedeschi più facile nel controllo della partita. Dopo il gol di Boniface e l’ingresso di Morata, è nata un’altra fase del match, dove al Milan è mancato solo il gol. Detto niente, ma aumenta il rimpianto dell’approccio iniziale della squadra che è andato totalmente in antitesi con quanto dichiarato da Fonseca nel pre gara, sia in conferenza sia nelle interviste televisive, ovvero che avrebbe voluto un Milan capace di attaccare l’avversario. Nel primo tempo, fatta eccezione per il break iniziale di Reijnders e il tiro nel finale di Pulisic, il Milan ha pizzicato gli avversari con due azioni vere e solitarie con Leao e Abraham. In mezzo tanto correre all’indietro e poco in avanti.
Ha ragione Zvonimir Boban nel non concordare con l’entusiasmo di Paulo Fonseca, che nell’intervista a Sky Sport – probabilmente – aveva negli occhi la parte finale della partita e non quella prima. Quel Milan lì, quello che si è visto dall’ingresso di Morata in avanti, è ciò che tutti vorremmo vedere e che si deve vedere, in Italia e in Europa. Una squadra coraggiosa, aggressiva sulle seconde palle, che gioca e muove il pallone in un determinato modo e che schiaccia gli avversari. C’è ancora tanto da fare in quel di Milanello, anche nella correzione quanto mai necessaria della qualità d’esecuzione di certe scelte.
Perché Reijnders non può non tirare in porta quasi mai, cercando extra giocate che annullano l’effetto wow della manovra o perché Leao, ad esempio, non può crossare senza precisione determinati palloni o Tomori non può essere sempre l’anello debole che le squadre avversarie scelgono di attaccare (il gol del Bayer nasce e si sviluppa nella sua zona di competenza).
Fonseca, avendo rivisto la partita, probabilmente converrà che c’è molto da sistemare, collegialmente e individualmente, e che i 30 minuti finali aumentano il rimpianto.