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Dal Real Madrid arriverà uno tra Khedira, Diarra, Xavi Alonso e Sahin, oltre a Kakà naturalmente. Un errore dare via Didac Vilà senza averlo mai provato. Neymar? Solo un sogno

di Fabrizio Tomasello

Che nessuno provi a convincerci che, dopo aver battuto Shalke 04 e addirittura il Chelsea di Di Matteo campione d’Europa in queste prime amichevoli estive, il Milan è competitivo ai più alti livelli anche con questa rosa.
Sono sempre stato dell’avviso che i big match amichevoli nel calcio d’agosto (ma anche di luglio) possano avere un effetto destabilizzante: se si perde si rischia un crollo di autostima e convinzione, se si vince ci si illude di essere all’altezza, se non più forti degli avversari affrontati.
In questo scorcio d’estate, il Milan rattoppato del post-Thiago Silva/Ibra/Gattuso/Nesta/Inzaghi/Zambrotta/Van Bommel ha ottenuto due belle vittorie e naturalmente il timore che serpeggia in tutti i cuori rossoneri, è che una dirigenza così “confusa” arrivi a sostenere la tesi indifendibile che questa squadra possa competere sia in Italia che in Europa anche così.
Chiariamo subito che con l’uscita di scena anche di Taiwo e Didac Vilà (dello spagnolo parleremo in seguito), al Milan di Allegri mancano al momento almeno 4, se non 5, potenziali titolari. Non parliamo di top player per non rischiare di provocare scompensi al nostro Amministratore Delegato, ma di sicuro dovrà trattarsi di calciatori di ottimo livello: un centrale di difesa (in arrivo dalla Francia), un centrale di centrocampo (in arrivo dalla Spagna), un attaccante centrale (in arrivo dall’Italia) ed un terzino sinistro (in arrivo da dove?). Con la ciliegina finale di Kakà, augurandoci che la torta non risulti indigesta.

E passiamo alle vostre domande, sempre più numerose e competenti:
Francesco LR ha l’onore dell’apertura di questa rubrica con un interrogativo quasi filosofico: “Senza Ibra e Thiago il Milan dovrà sostanzialmente modificare impostazione di gioco. Secondo te mister Allegri è in grado di farlo?
Rispondo con un secco si e ti dirò di più: ho la corroborante sensazione che un attacco di piccoletti simil-Barca, tutto velocità (Robinho), creatività (Cassano) e concretezza sotto rete (Pato), potrebbe diventare devastante. Il nostro allenatore ci sta lavorando sodo e ho la sensazione che ne vedremo delle belle. Soprattutto se, oltre a Montolivo e Boateng, arrivasse un centrale di centrocampo con abbondanti dosi di fosforo, in grado di illuminare il gioco rossonero, così bisognoso di uno sfavillio.

Simone ci chiede brutale: “Secondo te prendiamo Kakà?”
Ho già espresso la mia opinione sulla questione Kakà nel precedente numero della nostra rubrica. Ma visto che dubito fortemente che Berlusconi e Galliani vengano ad interpellarmi per sapere il mio parere, alla fine credo che Ricky tornerà a casa. Spero solo non a prezzo di uno sconsiderato esborso di denaro.

Francesco Z. esprime le proprie considerazioni tattiche su Boateng: “per me deve giocare come mezz'ala destra e non come trequartista. Cosa ne pensi Fabrizio?”
Detto che la mia massima aspirazione, visto il risibile numero di presenze accumulato l’anno scorso, sarebbe vedere il Boa in campo per l’intera stagione in qualunque zona del campo, la mia idea è che Prince sia riuscito ad esprimere tutte le sue straripanti potenzialità fisiche proprio partendo dalla tre quarti. Sulla linea dei tre centrocampisti spesso è apparso spaesato, magari solo perché ormai ha perso gli automatismi necessari per rendere al meglio in questa posizione. Ma l’ultima, rilevante considerazione, va fatta tenendo conto delle ambizioni del ghanese: lui ormai si sente un trequartista ed è lì che vuole giocare. Lasciare ad un calciatore la possibilità di rendere al meglio nella zona del campo che sente più sua, è a mio parere un gesto molto equilibrato da parte di un allenatore lungimirante.

Gianluca vuole sapere chi potrebbe arrivare tra Diarra e Sahin?
Sono convinto che il Real Madrid abbia almeno 4 giocatori che si inserirebbero alla perfezione nel centrocampo disegnato da Allegri per il nuovo Milan. Khedira, Diarra, Xavi Alonso e per concludere il mio preferito Sahin. Naturalmente ognuno con le proprie caratteristiche e con le proprie attitudini, sarebbero ideali per colmare il vuoto lasciato dal Generale Van Bommel. La domanda che a questo punto giro io a Galliani è la seguente: riusciremo a portarne a casa almeno uno?

Il mio omonimo Fabrizio mi chiede cosa penso della cessione, anche se solo in prestito di Didac Vilà.
Ne penso molto male. La dismissione dello spagnolo, oltre alla cessione di Taiwo, avrebbe avuto un senso se avessimo preso un terzino sinistro a cui cedere senza timore la fascia sinistra. Invece la scelta di dare via i nostri due laterali di difesa nasce unicamente dal rifiuto di Mesbah di accettare altre destinazioni. A questo punto, quasi quasi azzardo un’altra domanda per Galliani: “ma una società come il Milan può permettersi il lusso di decidere le proprie strategie di mercato a seguito delle bizze di un calciatore mediocre come l’ex leccese?”. Secondo me tutto ciò è sconcertante.

Marco mi domanda: “come ti spieghi questa strana accondiscendenza della Curva Sud nei confronti della dirigenza rossonera”?
Alla luce delle indiscutibili scelleratezze commesse da Berlusconi e Galliani in occasione del già dibattuto caso Thiago/Ibra, trovo quanto meno originale che l’espressione più riconoscibile del tifo organizzato milanista abbia scelto la linea dell’attesa. Capisco che fino al 31 agosto tutto può ancora succedere, ma quello che è già successo basta e avanza ad avviare una sana e legittima contestazione.

E chiudiamo con un suggerimento di mercato del nostro amico Davide: “Io prenderei Neymar. Un attacco tutto brasiliano con Kakà e Pato sarebbe puro spettacolo.”
Giusto caro Davide, però vai avanti tu a chiederlo a Berlusconi. E soprattutto non dimenticare di fargli presente quanto gli verrebbe a costare. Se domani sera, affacciato alla finestra della tua camera da letto, vedrai  una seconda luna illuminare il cielo, allora potrà anche accadere che il nostro grande Presidente decida di fare una pazzia del genere.

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