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A.A.A. progetto di ricostruzione cercasi. I tifosi del Milan, tra lacrime e rabbia, adesso pretendono segnali forti dalla dirigenza rossonera

di Fabrizio Tomasello

Terminata con l’ufficializzazione del passaggio di Ibra al PSG (a proposito, triennale da 13 milioni di euro netti l’anno….complimenti a Zlatan e al suo compare Mino) una delle più tristi, avvilenti, disarmanti, sconcertanti settimane della storia del Milan, sarà il caso di mettere un punto e voltare pagina.
Però cosa scriviamo su questa nuova pagina, linda, pulita, intonsa, bianca, esattamente come il progetto di ricostruzione firmato Berlusconi/Galliani/Braida?
Nulla, appunto.
Non c’è nulla di concreto da raccontare, se non un patetico, raffazzonato, maldestro e improvvisato tentativo della dirigenza rossonera di regalare all’inquieto, per non dire inc…..ato popolo rossonero, qualche nome, buttato qui e lì senza un minimo di logica, a cui legare una speranza di campagna acquisti.
In questi ultimi giorni abbiamo ricevuto decine di messaggi dai tanti tifosi delusi, ma quella ricorrente è forse la più semplice e nello stesso tempo la più complessa: “perché?”.
Perché Berlusconi e Galliani hanno sadicamente approfittato dell’amore incontaminato dei tifosi?
Perché tante manfrine, compresa quella del nostro AD, che non più tardi di un mese fa si è reso protagonista di una delle affermazioni più risibili, tra tutte quelle scovate nelle cronache calcistiche degli ultimi 25 anni: “Rifiutando i 50 milioni offerti dal Psg per Thiago Silva, il presidente Silvio Berlusconi ha compiuto un autentico atto di eroismo"?
E meno male.
Perché qualcuno non spiega alla nostra “eroica” dirigenza che il tifoso milanista non è né sciocco, né ottuso, e se gli venisse fatto un discorso onesto, trasparente, sincero non avrebbe alcuna difficoltà ad accettare cessioni importanti e magari, con un progetto chiaro di ricostruzione dedicato ai giovani, trovare anche la forza e il coraggio per stringersi ancor più alla squadra?
Così no però.
Così la presa in giro è troppo sfacciata, troppo anche per gli innamorati di Milan. Non si può iniziare la campagna abbonamenti con Thiago e Ibra, monumentali nella loro ingombrante presenza sui cartelloni pubblicitari, e poi cancellarli con il “bianchetto” come se nulla fosse.
Oltre a tutto questo, emerge la completa e totale mancanza di programmazione: al Milan ormai si naviga a vista e ancora una volta, dopo i casi Shevchenko e Kaka, ci si ritrova ad aver venduto i pezzi migliori senza aver minimamente pensato a come sostituirli (ricordate gli acquisti fallimentari di Ricardo Oliveira e Huntelaar?).
Adesso è caccia al nome più esotico ed affascinante: Astori, Rolando, Ogbonna, Dedè per il dopo Thiago? Dzeko, Tevez, Damiao o Destro per il dopo Ibra? E poi ancora, chi per il centrocampo rossonero? Chi per la fascia sinistra? A via Turati regna l'improvvisazione ed è questa la cosa più preoccupante.
Ma per fortuna dei nostri vertici societari c’è ancora qualcuno disposto a conceder loro fiducia. Ed è proprio a questi “eroici” tifosi ed ai loro messaggi di ottimismo, di incoraggiamento, di amore per la maglia, che dedichiamo la nostra rubrica di oggi.

Antonio ci scrive: “ Io dico sempre forza Milan. In questo momento dobbiamo essere attaccati più che mai alla maglia e non ai giocatori. Questa società ci ha fatto vincere tutto, non lo dobbiamo dimenticare. Arriveranno grandi giocatori e ripartiremo.”

Francesco azzarda: “ L' Inter ha venduto Ibra e ha vinto la Champions League, il Barcellona ha venduto Ibra e ha vinto la Champions, il Milan ha venduto ibra e......”

Pietro attendista:  “Rimandiamo tutte le critiche a dopo il 31 agosto alle 19.01. Ad oggi dobbiamo aspettare e avere fiducia.”

E poi Sergio:  “A me non dispiace aver perso il più forte centrale al mondo o uno dei più forti attaccanti al mondo, perchè altrimenti dovrei pensare a Baresi, Maldini, Donadoni, Ancelotti, Albertini, Rijkaard, Van Basten, Gullit, Weah, Savicevic, Sheva, Kaka, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf, Inzaghi, tanto per fare solo dei nomi. Ma ce ne sono tanti altri che in 26 anni di “presidenza Berlusconi” hanno fatto grande il Milan, allora non mi resta che dire grazie Silvio e forza MILAN per sempre.”

Riccardo per concludere: “Mi sono convinto che il tempo delle bandiere è finito e tifo la maglia pensando che chi la indossa ne sia sempre degno. Inutile affezionarsi ai giocatori, né fidarsi di quello che dicono i dirigenti, il denaro è l'unico elemento che smuove le situazioni. Quindi attendo la nuova stagione per tifare la mia squadra, niente di più”.

Si tratta di messaggi carichi di Passione Rossonera, una passione incondizionata che ci auguriamo possa essere contagiosa per tutti quelli che invece in questo momento, analizzando la rosa del Milan, avvertono solo preoccupazione, tristezza, sconforto e depressione.

Continuate a seguirci su Facebook (gruppo Passione Rossonera) e su twitter (@radioradiomilan). Aspettiamo le vostre domande e appuntamento a mercoledì prossimo.


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