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Stephan zar di Russia. Abbiati strepitoso mentre il Boa si perde sempre più

di Pietro Mazzara

Ecco le pagelle di Zenit San Pietroburgo-Milan:

Abbiati 7,5: è strepitoso nel primo tempo dove meriterebbe 9 e dove para davvero tutto quello che può parare. E’ colpevole sul gol del 2-2 dello Zenit dove accenna l’uscita e poi rientra in porta. Salva sul destro di Anyukov a 9’ dalla fine ed è la parata decisiva che salva la vittoria.

Abate 6: corre, sgroppa e prova a sistemare il cross. Soprattutto nella ripresa serve al Boa il pallone che poteva dare quasi subito il 3-2 al Milan. Hulk è costretto a spostarsi sulla fascia sinistra perché in velocità non riesce a superarlo.

Zapata 5,5: la sua prestazione va in base a come tira il vento della partita. In un paio d’occasioni non s’intende con Bonera e su una di queste lascia il fianco scoperto a Hulk che segna il gol del momentaneo 2-1.

Bonera 6: solito giallo (il quarto in stagione) che gli condiziona la partita. Leggermente meglio rispetto a Zapata. Riesce a chiudere di clava, senza fronzoli, alcune situazioni pericolose.

Antonini 6,5: nel primo tempo, a sinistra, scende che è una meraviglia. Nella ripresa tiene maggiormente la posizione e lotta duro quando Hulk si sposta dalla sua parte. Da lodare la sua prova difensiva.

Montolivo 5: lento, prevedibile e senza geometrie. Meriterebbe  4,5  anche per aver perso l’uomo in occasione del gol del pareggio dello Zenit. Da una sua azione caparbia esce fuori il pallone che genera il gol del 3-2 rossonero.

De Jong 6: dimostra che nel centrocampo a due riesce a rendere meglio. Migliora nel controllo di palla e nella gestione delle seconde palle. Nell’assalto finale russo non va in affanno.

Emanuelson 6,5: beep-beep Urby quando parte col suo mancino, anche se dalla destra, manda in difficoltà Criscito. Da una sua fuga nasce la punizione che lui stesso va a realizzare con la complicità della barriera. Esce per Nocerino nel momento in cui c’è bisogno di far legna (Nocerino 6: entra con la giusta mentalità. Va ad aiutare la mediana nel momento migliore degli avversari e tiene diligentemente la posizione).

Boateng 4,5: sembra voler spaccare il mondo, non ci riesce. Rischiamo di essere ripetitivi ma senza Ibrahimovic non è lui. Spreca, per un motivo inspiegabile, un pallone al bacio di Abate cercando una torsione improbabile l’azione che poteva dare quasi subito il 3-2 al Milan. Esce per Yepes perché nemmeno in fase di copertura da una mano. (Yepes 6: Marione non delude mai. Entra per blindare la vittoria e fa capire a Hulk che non basta essere potenti e veloci per superarlo).

El Shaarawy 7,5: signori, giù il cappello. 5 gol in tre partite, la prima gemma europea della carriera che è un gol da far vedere e rivedere nelle scuole calcio. Ha il tocco di palla dei grandi e una forma strepitosa che lo porta ad aiutare la squadra anche in fase difensiva dove lo troviamo addirittura a difendere su Hulk (!). Alla faccia di chi lo aveva bollato come un mezzo giocatore…

Bojan 6:  conferma quello che di buono aveva fatto vedere a Parma. Non da un punto di riferimento alla coppia Hubocan-Lombaerts. Ci sarebbe un rigore su di lui ma Brych dice di no. E’ il sacrificato nel momento in cui lo Zenit pareggia lasciando il posto a Pazzini. (Pazzini 6: la vede poco, ma quelle poche che la prende sbaglia poco. Induce Hubocan all’autorete).

Allegri 6: torna alla vittoria in Europa dopo quasi due anni. Il Milan con il 4-2-3-1 apre bene le difese avversarie ma sembra avere, almeno nei primi tempi, solo 25’ minuti di autonomia prima di concedere il gioco e il campo agli avversari. E’ una vittoria che fa morale ma ci vuole quella brillantezza mentale di inizio match per tutto il tempo di gioco.


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