PAGELLE - Maignan saponetta decisiva. Leao e Theo deludenti. Pavlovic il migliore
Queste le pagelle di Feyenoord-Milan 1-0:
MAIGNAN 4: la papera su Paixao è uno di quegli errori che caratterizzano, ormai, le sue stagioni. Una macchia pesante dentro la sconfitta milanista, perché il tiro del brasiliano del Feyenoord era tutto fuorché pericoloso e imparabile. Reagisce a livello mentale e si muove bene con i piedi, ma la papera è bruttissima.
WALKER 6: Paixao è un demonio, lui cerca sempre di mandarlo sull’esterno provando a limitarne il rientro sul destro. Anche sul gol, fa la scelta giusta, ma Maignan combina un disastro. Nel secondo tempo si fa sentire, vocalmente e anche con qualche contrasto in stile Premier.
THIAW 6: al rientro dal primo minuto, insieme a Pavlovic gestiscono bene i movimenti di Lieda. Anche nel secondo tempo non ha grossi affanni. (dal 60' TOMORI 6: entra e tiene alta la linea come gli chiede Conceiçao).
PAVLOVIC 6.5: se il migliore in campo della squadra è un difensore centrale, vuol dire che il resto dei giocatori hanno avuto più di qualche problema. Partita solida del serbo, che legge bene tante situazioni, spezza delle linee di passaggio ed ha spesso la personalità di andare in avanti. Solido.
THEO HERNANDEZ 5: prestazione censurabile come il colore dei capelli con i quali si presenta a questa partita. È tra i principali esponenti della mala interpretazione della partita, quando trova la linea di corsa interna poi sbaglia il passaggio e, più in generale, non sgasa più con quella costanza che lo ha reso il Theo Hernandez ambito da mezza Europa.
PULISIC 5: dà preoccupanti segnali di stanchezza e di pochissima lucidità. Non trova mai la posizione corretta in campo nel 4-4-2 di Conceiçao e soffre la rapidità di Paixao. (dal 60’ CHUKWUEZE 6: la sufficienza gli arriva dalla diagonale lunga difensiva con chi chiude una ripartenza importante del Feyenoord che poteva aprire la strada ad una potenziale occasione da gol. In fase offensiva rivedibile).
FOFANA 6: deve mettersi sulle sua schiena (così come su quella di Reijnders) il peso del 4-4-2 iniziale, con la squadra che sbaglia clamorosamente l’approccio alla partita. Mette qualche pezza giustificativa ma commette anche qualche errore non da lui.
REIJNDERS 5.5: la sliding door della partita è proprio sul suo piede. Il tiro fiacco con cui non chiude in maniera vincente una delle rarissime occasioni milaniste non solo manda in bestia Conceiçao, ma avvia la transizione che si concluderà con il gol di Paixao. Anche nel resto della partita non trova la chiave giusta per accendersi.
LEAO 5: non sarà al massimo della condizione, tanto è vero che nel primo tempo si allunga verso la panchina per prendere un antidolorifico per la caviglia, ma sbaglia ogni singola scelta che si potesse fare. Ha sulla coscienza almeno due occasioni di un certo rilievo e non trova mai la connessione con Joao Felix e Theo Hernandez. Nel post partita non si nasconde e si prende le sue responsabilità. (dall’81’ CAMARDA SV).
JOAO FELIX 5.5: in una partita brutta come il colore della terza maglia milanista, cerca di farsi dare il pallone, ma quando c’è da “picchiare” lo strumento del gioco, a volte è un po’ troppo leggero. Chiude da esterno nel tentativo di creare qualcosa. Ma la polverina magica non gli esce dagli scarpini.
GIMENEZ 5.5: il ritorno davanti al suo ex pubblico non è di quelli da ricordare. La squadra non lo supporta come dovrebbe, lui cerca di liberarsi di Hancko, ma se non gli arrivano palloni, è dura. (dall’81’ ABRAHAM SV).
ALL. CONCEICAO 5.5: sembra che la squadra abbia riaperto il file di Zagabria per l’approccio alla partita. Il gol di Paixao arriva dopo tre minuti, è vero, ma nei restanti ottantasette, il Milan raramente dà uno scossone alla sua prestazione. Ma sto povero cristo non ha allenamenti a disposizione per poter lavorare come dovrebbe per costruire la sua squadra.