Pagelle - Maignan, coraggio da MVP. Jovic-Okafor, la panchina che segna. Reijnders stecca
Queste le pagelle di Udinese-Milan, gara vinta per 2-3 dai rossoneri in trasferta.
Maignan 8: è la media tra il coraggio di dire “no” a un deficiente che lo ha insultato per il colore della sua pelle e di generare la giusta reazione della squadra e la prova globale. Perché stando solo sul campo, sul gol di Thauvin, forse avrebbe potuto fare di più. Ma è anche importante la parata con la gamba di richiamo su Payero.
Calabria 5.5: non una grande serata per Davide, perché è un po’ troppo impreciso in diverse situazioni. (dal 75’ Florenzi 6: ha il merito di battere bene l’angolo da cui nasce il gol del 2-3 di Okafor).
Kjaer 5.5: la macchia sulla sua prestazione è il modo in cui si fa saltare da Samardzic nel gol del pareggio friulano. Peccato, perché il resto della partita è di intelligenza e lettura.
Gabbia 6.5: zitto zitto, fa una signora partita. Chiusure decisive, duelli importanti vinti con Lucca e presenza di personalità nella gestione del pallone. È un giocatore cambiato rispetto a quello della scorsa stagione e lo si vede.
Theo Hernandez 6.5: confeziona l’assist per il gol d Loftus-Cheek e quando viene giù sulla banda, fa sempre paura. Entra anche nel gol del pareggio. Si fa sentire in ogni ambito. Convince meno quando si accentra a fare la mezz’ala.
Adli 6: strappa la sufficienza per l’impegno e per la presenza che mette fino alla fine della gara. Non è stata la sua serata migliore, con diversi palloni sbagliati e una regia poco illuminata. Ha anche un’occasione per calciare in porta, ma spara il pallone in fallo laterale.
Reijnders 5: la sua partita più opaca da quando è al Milan. Sembra che il freddo di Udine gli congeli l’emisfero calcistico del cervello e lui va a ritmo lento, sia di giocate sia di pensiero. (dal 68’ Okafor 7: l’uomo della provvidenza. Entra bene in partita e la decide, facendosi trovare pronto sul secondo palo sulla sponda di Giroud. È un’arma troppo importante).
Pulisic 6: è quello che ha il ritmo più costante nella sua prestazione. Regala giocate di fino a situazioni di maggior empatia con la fase difensiva. Dà tutto e nel momento di maggior pressione, è lui il sacrificato, ma il cambio dà ragione a Pioli. (dal 75’ Jovic 7: sbuca dalla panchina dopo due partite di ghiacciaia e si fa trovare pronto, sulla carambola della traversa sul tiro di Giroud, a fare il gol del pareggio che rianima il Milan che sembrava essersi assopito dopo lo svantaggio).
Loftus-Cheek 6.5: spacca la partita con il gol marchio di fabbrica, ovvero con il rimorchio vincente sull’assist arretrato di Theo Hernandez. Quando il Milan si mette a trazione iper anteriore, si mette accanto ad Adli e lavora di randello.
Leao 6: il gol gli manca, ma lui entra in tutte e tre le occasioni in cui il Milan segna. Non sarà stata una serata devastante, ma intanto ci ha messo lo zampino. (dal 92’ Musah sv).
Giroud 6: se si guarda la partita fino all’83’, non è una prova bella. Poi, però, vedi il gol di Jovic e il tiro che finisce sulla linea e poi nella zona gravitazionale del serbo, è suo. Sul gol di Okafor, è lui che svetta sull’angolo di Florenzi. Oli G, c’è.
All. Pioli 6.5: il tabù Udinese viene sfatato, con la mossa del coraggio. Con il 4-2-4 ricaccia i friulani nella loro metà campo e viene premiato dai gol dei subentrati.