Pagelle - Sprazzi interessanti di Adli. Reijnders e Loftus-Cheek determinanti
Queste le pagelle di Cagliari-Milan:
Sportiello 6.5: Luvumbo gli scarica uno scaldabagno sotto l’incrocio del suo palo sul quale, obiettivamente, non poteva fare niente. Oristaino, nel finale, lo chiama all’intervento importante in un flash del Cagliari.
Florenzi 6: diligente, ordinato, non si nota per cose grosse sia in avanti sia in difesa.
Thiaw 6: corpo a corpo costante con Petagna, che lui vince senza grossi problemi.
Tomori 6.5: è l’unico che tiene sulla velocità Luvumbo. Manda in soffitta le “tomorate” ed è lestissimo, anche più di Okafor, nel mettere dentro il tiro-cross di Reijnders che dà al Milan il vantaggio prima dell’intervallo. Sembra rigenerato dopo le prime giornate dove non era apparso impeccabile.
Theo Hernandez 6: inizia bene, spingendo e cercando spazi. Radunovic gli nega il gol con una grande parata. Poi cala alla distanza, quasi che sia andanto in risparmio energetico fino al cambio nel finale. (dall’84’ Bartesaghi sv)
Loftus-Cheek 7: ha una buona occasione nel primo tempo, ma non riesce a scavare il pallone oltre a Radunovic. Cerca di riempire l’area di rigore, ma non arrivano grossi palloni per lui o per gli altri. Dopo il giallo, eccessivo da parte di La Penna, sembrava indiziato ad uscire invece rimane in campo e con una sassata potente e precisa regala al Milan il gol del 1-3.
Adli 6.5: 346 giorni dopo la sua prima da titolare a Verona, scende in campo dal primo minuto con il peso di dover dimostrare. Cuce il gioco senza grosse difficoltà, ma è sanguinosa la palla che perde in contrasto con Luvumbo in occasione del gol del Cagliari. Ha il merito di non abbattersi e di dare il suo contributo anche nella ripresa, quando è protagonista di un’ottima chiusura difensiva a evitare il 2-2. (dal 58’ Pobega 6: entra a risultato acquisito e gioca ordinato).
Reijnders 7: è quello che rimane con il voltaggio mentale più alto rispetto a tutti i compagni di squadra anche quando il ritmo, inspiegabilmente, si appiattisce su quello del Cagliari. Geniale il movimento di corpo con cui avvia l’azione del pareggio milanista. Suo anche il tiro-cross che Tomori tramuta nel gol del vantaggio. (dal 58’ Musah 6: prova il drop al volo, ma non calcia benissimo. Bene davanti alla difesa, dove può prendersi dello spazio e dove lo staff lo vede bene. Nandez gli tira un pugno che La Penna e il Var non valutano come violento. Sarà…).
Chukwueze 6: parte forte a livello di ritmo, con la squadra che decide di andare più da lui che da Pulisic. Circumnaviga la difesa del Cagliari, ma non arriva a essere concretissimo. Tuttavia la tiene sempre sulle spine. Nel secondo tempo si vede poco, anche venendo servito pochissimo. (dal 69’ Romero 6: con la partita che ha un ritmo quasi da amichevole estiva, si nota solo in un’azione dove prova a sfondare).
Okafor 6: la chiusura ermetica del Cagliari non gli permette quasi mai di giocare come vorrebbe. Noah, però, non demorde e si fa trovare pronto nel momento in cui c’è bisogno di metterla dentro. È lesto a leggere la papera di Radunovic sul cross basso di Pulisic e a mettere dentro il suo primo gol in maglia Milan. In precedenza ha avuto altre due occasioni, specie quella prima del gol di Luvumbo, dove calcia un rigore in movimento che non ha potenza.
Pulisic 6.5: è tra i più attivi nel primo quarto d’ora, poi si eclissa pericolosamente, quasi andandosi ad appiattire al non gioco del Cagliari. Poi, quando Reijnders fa leva sul coperchio sardo, è lui a mandare in tilt Radunovic per l’azione che porta al gol di Okafor. Sua la lettura corretta per il gol di Loftus-Cheek. (dal 69’ Leao 6: si gestisce, appare evidente come cosa. Qualche sgasata delle sue e un errore che per poco non costa la scomunica a Pioli).
All. Pioli 6.5: il risultato è giusto, il vero delitto del primo tempo è stata la fase di appiattimento della sua squadra sul ritmo che voleva il Cagliari. Ha ricevuto delle buone indicazioni dalle sue “seconde” linee. Serve lavorare su questo aspetto, perché non è più un caso che il Milan “molli” il suo ritmo iniziale per appoggiarsi su quello degli avversari. Bene la gestione delle forze.