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Pagelle - Pulisic in versione deluxe. Adli si prende San Siro. Leao assist-man

di Pietro Mazzara

Queste le pagelle di Milan-Lazio:

Maignan 6: a parte qualche parata di posizione su tiri innocui, si dedica più alla guida vocale della difesa. Qualche urlaccio a Kjaer per metterlo in bolla con la partita.

Calabria 6: Zaccagni è sempre un osso duro. Il capitano gli prende le misure e cerca di mettergli la museruola. Si prende anche una gomitata in faccia dall’attaccante laziale, sulla quale Massa sorvola. (dal 70’ Florenzi 6: tranquillità ed esperienza al servizio del Milan. Bella e decisiva una chiusura sull’1-0 sulla quale esulta come se avesse segnato).

Kjaer 6: non parte bene, va detto. Maignan gli tira degli urlacci che non lasciano spazio a troppe interpretazioni sull’insoddisfazione del portiere francese. Poi Simon, da leader, si rimette in bolla e nel secondo tempo non sbaglia un pallone.

Tomori 6.5: alti ritmi mentali e fisici, si divora Castellanos in marcatura. Si concede anche una scorribanda fino all’area laziale, ma lì si denota il fatto che non sia un attaccante.

Theo Hernandez 6: meno devastante di altre occasioni, si vede poco. Sembra quasi in gestione fisica e mentale.

Loftus-Cheek 6: trattoreggia in mezzo al campo come gli piace fare. Poi sente un fastidio al pube ed esce visibilmente nervoso. Rischia uno stop di non poco conto. Gli esami delle prossime ore chiariranno. (dal 28’ Musah 6.5: argento vivo addosso, Yunus entra in campo quasi a freddo ma sembra non patire minimamente la cosa. Riprende in mano il copione di Loftus-Cheek e domina la sua zona di competenza. Utile con inserimenti e sovrapposizioni).

Adli 6.5: alla prima da titolare a San Siro, non trema. Anzi. Mena come un fabbro, venendo anche graziato da Massa, ma cosa più importante è che cuce il gioco. È in fiducia e lo si vede da piccoli gesti, ma anche da giocate con i tempi giusti come l’imbucata che apre la strada a Leao in occasione del gol del vantaggio milanista. Esce con la standing ovation dello stadio e non è un segnale da poco.  (dal 70’ Pobega 6: entra con il Milan in controllo, ma si trova in un centrocampo totalmente inedito. Mette cuore e polmoni a servizio della squadra).

Reijnders 6.5: la sua partita sembra incanalarsi sull’errore nel primo tempo, quando davanti a Provedel non riesce a mettere dentro il pallone (che forse gli rimane un po’ sotto). Nel secondo tempo, invece, alza il livello qualitativo della sua gara. Una chiusura importante a stroncare un contropiede laziale a campo aperto, un’altra occasione fuori di poco e una luce sempre accesa negli occhi.

Pulisic 7 – IL MIGLIORE: è stato, sicuramente, il migliore in campo del Milan insieme a Adli, con il plus di aver sbloccato la partita. Tante giocate di qualità, palla sempre in banca quando arriva sui suoi piedi e un senso del colpo decisivo tipico dei grandi giocatori. Anche lui esce tra gli applausi di San Siro nei minuti finali. (dall’82’ Chukwueze sv).

Giroud 5.5: se è vero che non arrivano palloni nella zona a lui più congeniale, è altrettanto vero che lui fa fatica a farsi trovare dai compagni per cucire il gioco. Si segnala poco in tutta la cronaca della partita. Avrà “rosicato” nel vedere l’assist che Leao ha servito a Okafor per il 2-0… (dal 70’ Okafor 6.5: manda la partita in ghiaccio con il secondo gol consecutivo. Leao gli serve un pallone che è solo da spingere alle spalle di Provedel, ma lui è bravo ad attaccare il corridoio centrale e a farsi trovare pronto).

Leao 7: in una partita complicata, dove Sarri nel primo tempo gli mette la gabbia addosso, lui esce fuori alla distanza devastando la fascia sinistra quando i laziali perdono metri e spaziature. Prima apparecchia la tavola per Pulisic per il gol del vantaggio, poi decide che è tempo di mandare tutti a nanna e sforna l’assist per l’amico Okafor sotto la Sud. Quando sgasa e alza la testa, è devastante.

All. Pioli 7: era una partita complicata, contro una Lazio meno sarriana del solito. Pochi spazi a disposizione, ma la sua squadra ha saputo tenere bene il ritmo della partita sul suo canovaccio tecnico. Quando finalmente il Milan riesce ad aprire le maglie ospiti, entra e fa male. Terza vittoria consecutiva in campionato che fa bene ad autostima e classifica.


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