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Pagelle - Pioli responsabile principale. Tomori e Thiaw tremendi. Non si salva nessuno

di Pietro Mazzara

Queste le pagelle di Udinese-Milan:

Maignan 5.5: tre gol presi, tre gol nei quali avrebbe potuto fare pochissimo. Ma è davvero l’ultimo dei colpevoli.

Kalulu 5: tiene in gioco tutti sul gol del 3-1 dell’Udinese. Dentro una prova generale imbarazzante, ne paga le conseguenze anche lui.

Thiaw 4.5: la marcatura sul gol di Beto è a dir poco imbarazzante, con l’attaccante dell’Udinese che gli sfila via e mette dentro il gol del 2-1 a fine primo tempo. Mollissimo sul body-check con Success sull’azione del 3-1 friulano.

Tomori 4: liscio clamoroso quello dell’inglese, che sul gol dell’1-0 commette un errore incredibile. Nervoso, spesso posizionato male con il corpo, sta pagando in maniera impressionante un periodo negativo dal quale sembrava esser uscito. (dal 75’ Calabria 5.5: ritrova minuti, ma quando la zattera è già affondata).

Saelemaekers 4.5: negativo in tutto, dall’atteggiamento alle scelte tecniche che compie. Non becca un cross e un dribbling. Udogie lo mangia senza che Alexis riesca mai a metterlo in difficoltà. (dal 62’ Rebic 5: entra con la verve di chi sembra che ti debba fare un favore. E infatti non combina nulla).

Tonali 5.5: affonda insieme ai compagni, come l’ultimo violinista che non si vuole arrendere davanti il tracollo. Può dare davvero poco.

Bennacer 5: non da lui il passaggio lato-lato che avvia l’azione del gol dell’Udinese. Un pallone perso malamente. Serata estremamente negativa per Isma, che non incide nella costruzione del gioco (tornato a essere smarrito) della squadra. (dal 62’ Krunic 5.5: sfiora il gol del 3-2, ma anche lui non è che sia il giocatore che ti possa far svoltare la partita).

Ballo-Touré 4.5: esterno a tutta fascia nel 3-4-1-2 non è roba sua. Goffo in diverse occasioni. Difficile sopperire all’assenza di Theo Hernandez, ma il gap è troppo ampio. Ehizibue se prende ritmo, lo salta.

Brahim Diaz 5: ci prova, ma anche lui sembra vivere un momento calante. Fino a quando non si eclissa del tutto. (dal 75’ De Ketelaere 5.5: come può, un giocatore già in difficoltà individuale, risollevare le sorti collettive?).

Leao 5.5: si procura il rigore e deve “disubbidire” a Pioli per trovare le sue giocate. L’allenatore gli ordina di andare a giocare sottopunta, ma lui ha bisogno di spazi. E li ha solo se il Milan gioca largo. Imbottigliato in mezzo non ha le visioni per giocare da seconda punta/trequartista.

Ibrahimovic 5.5: no, non basta il rigore ripetuto a fargli ottenere la sufficienza. Perché il resto della prova è ricca di errori e di uno svuotamento dell’area di rigore che è deleterio per quello che Pioli vorrebbe.  (dal 75’ Origi 5.5: uno dei pochi tiri del secondo tempo è suo, sul quale Silvestri si estende in tuffo).

All. Pioli 4: il Milan, dopo febbraio, è a pezzi a livello di gioco e di idee. È una brutta sensazione quella che emerge dalla Dacia Arena, ovvero che il percorso e il ciclo abbia intrapreso una strada brutta. La sosta sarà molto complicata, perché anche il 3-4-1-2 non dà più risultati se non quello di aver anestetizzato Leao che per respirare, deve rompere i compiti e allargarsi. Anche contro la volontà di Pioli. Ma questo Milan rischia di non andare in Champions League.


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