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Zambrotta-Bruni, passeggiata e caso chiuso?

di Francesco Specchia

Gianluca Zambrotta contro Stefano Bruni, sindaco di Como. Il calciatore, originario proprio della zona, decise di investire 400 mila € per riaprire il lungolago in estate (inaugurazione 26 giugno scorso), lungolago chiuso ormai da tre anni. Ora l'erba sintetica e i giochi per bambini, arricchiscono un'area altrimenti morta. Il comune di Como accettò la ristrutturazione della zona a patto che il 31 ottobre, a estate finita, fosse riaperto il cantiere presente prima dell'intervento economico del terzino.

Zambrotta deluso: "Ce ne andiamo il 31 ottobre e il motivo è che tenere in ordine la passeggiata, garantire la sicurezza, mantenere uno standard di qualità all'altezza della città non è uno scherzo. Da parte delle istituzioni non c'è stato mezzo aiuto. Neanche una telefonata, un grazie dal sindaco".

Non è tardata la risposta del sindaco di Como, Stefano Bruni: "Ho sempre sostenuto l'intervento di Zambrotta per la riapertura della passeggiata, e quando il progetto è stato criticato per l'erba sintetica e per i parapetti in vetro, sono stato l'unico ad averlo difeso. Il ringraziamento per il gesto è stato più e più volte ribadito. Le sue dichiarazioni mi hanno lasciato stupito e amareggiato - conclude il sindaco -".

Nella serata di ieri i due si sarebbero chiariti

«Ci siamo incontrati e ci siamo chiariti». Resta però «complicato» riuscire ad andare «oltre la scadenza del 31 ottobre». Il sindaco Stefano Bruni prova a smorzare le polemiche, ma al contempo ribadisce che il tratto di lungolago compreso tra piazza Cavour e i giardini a fine mese chiuderà.

Bruni interviene in serata, all'indomani delle dichiarazioni di Gianluca Zambrotta, il calciatore che ha finanziato l'allestimento provvisorio della passeggiata e ne ha reso possibile la riapertura. «In quattro mesi, dal Comune nemmeno una telefonata. I politici: una delusione».

Replica Bruni: «Ho sempre sostenuto l'intervento di Zambrotta e quando il progetto è stato criticato per l'erba sintetica e i parapetti in vetro sono stato l'unico ad averlo difeso per il regalo fatto alla città. Il ringraziamento per il gesto compiuto è stato più volte ribadito e per questo le sue dichiarazioni mi hanno lasciato stupito ed amareggiato. Ci siamo però incontrati e ci siamo chiariti».


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