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Walker ed i rapporto con i compagni: "Io li voglio sempre motivare. Dobbiamo sapere di poter fare affidamento uno sull'altro"

di Lorenzo De Angelis

Kyle Walker ha rilasciato queste parole ai microfoni di Milan TV:

Sul lavoro in palestra: "Nel calcio moderno, non basta più solo ciò che ti ha dato la genetica. Sento che se posso aggiungere qualcosa con il lavoro in palestra che mi renda più forte, veloce e più performante è giusto che lo faccia. Ringrazio mamma e papà per le caratteristiche che mi hanno dato, ma si può dare di più, e sento che sono ancora affamato di vittorie, voglio continuare a giocare a calcio l più a lungo possibile". 

Sui rossoneri o ex rossoneri con cui ha parlato prima di venire al Milan: "Ho parlato con Abraham, gli ho chiesto com'è la città e com'è giocare per il Milan. Da fuori hai la percezione che è un grande club dove hanno giocato grandi giocatori come Kakà, Ronaldinho, Beckham, Maldini, sono tutti calciator a cui mi sono ispirato. Ora sono qui pure io. Abraham mi ha detto che dovevo venire qui e questo ha contribuito alla mia decisione".

Sull'arrivo al Milan: "Sono nato il 28 maggio, cioè lo stesso giorno in cui il Milan ha vinto la Champions League a Manchester? Speriamo ci siano altre finali e di scrivere ancora la storia".

Su quando ha giocato a San Siro e ha fatto anche il portiere: "E' stata un'esperienza diversa, la scelta era tra me e Stones. Io e lui abbiamo sempre preso in giro i portieri che non paravano. Il mister alla fine ha scelto me. Se vorrei farlo ancora? Probabilmente no. E' stato difficile, ma la squadra aveva bisogno in quel momento per raggiungere l'obiettivo in Champions League, e sono riuscito a cavarmela su quella punizione". 

Sul suo mettere pressione ai portieri in allenamento: "Da difensore hai bisogno di avere una bella relazione con i portieri. Io voglio motivare sempre i miei compagni, spingere loro e me stesso a diventare più forti. Nella squadra dobbiamo sapere di poter fare affidamento uno sull'altro. Quindi piccoli scherzi amichevoli vanno sempre bene, servono anche per far dare a tutti il 110% in allenamento". 

Sul suo ruolo da terzino:"E' stato un allenatore dello Sheffield a trasformarmi in terzino. Giocavo poco da attaccante centrale, ero veloce ma piccolo, quindi gli avversari mi spingevano via. Il nostro terzino destro si infortunò  il mister mi chiese se potessi giocare lì. Ho giocato, è andata bene e due mesi dopo ero in prima squadra. Quindi è stata una sorta di coincidenza. Mi sono divertito in quella posizione, mi è piaciuta la sfida e mettermi alla prova".

Sulla stagione del Milan: "Sono davvero felice di indossare questa maglia e giocare per questo club. Speriamo di chiudere bene la stagione. La Champions sta andando bene, in campionato sappiamo tutti che possiamo fare meglio. Voglio condividere la mia esperienza con i più giovani per giocare con passione, è questo quello che dobbiamo dimostrare, se lo meritano i tifosi". 


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