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Viscidi: "Milan più forte in mezzo, l'Inter sulle fasce"

di Luca Iannone

Abbiamo intervistato in esclusiva Maurizio Viscidi, allenatore e docente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, e con lui analizzato il derby Milan-Inter. La media del possesso palla del Milan è superiore a quella già alta dell'Inter. Ibrahimovic è incisivo non solo per i gol, ma anche per i passaggi riusciti e la capacità di far inserire i compagni. L'Inter in velocità può sfruttare il gioco sulle fasce e servire con i cross gli attaccanti. Il Milan pecca nel numero delle conclusioni, l'Inter nell'aver cambiato troppe volte assetto. Tevez può essere più utile a Ranieri piuttosto che ad Allegri.

Milan saldo in vetta e Inter in rimonta, tecnicamente che derby sarà?
"Milan e Inter giocano un calcio diverso. Il Milan è la squadra che gioca il calcio basato più sul possesso palla e che manovra molto. Io che mi diverto sempre con i dati che mi forniscono i miei amici della Opta Italia (azienda che si occupa di raccolta, elaborazione e archiviazione di dati statistici fornendo i propri servizi agli operatori del mondo dello sport, ndr) il Milan ha una media di possesso palla del 62 per cento, l'Inter invece c'è l'ha più bassa, ma superiore comunque al 50 e quando si supera il cinquanta vuol dire che in ogni caso la squadra ha dominato la partita e non è stata dominata. Però il Milan è la squadra che ha più possesso palla in ogni zona del campo. Io penso che sarà un derby in cui il Milan, dal punto di vista del gioco e quindi del dominio del pallone sarà lui a prevalere, però l'Inter potrebbe ripartire con buone ripartenze cercando di sorprendere il Milan sbilanciato, cosa non semplice perché i rossoneri hanno comunque un buon equilibrio difensivo. Penso che il Milan giocherà con il rombo e l'Inter con il 4-4-2 e se così dovesse essere il Milan potrebbe avere la superiorità numerica a centro campo perché ha quattro interni e viceversa l'Inter potrebbe sfruttare bene le fasce laterali, dove il Milan con il rombo ci mette un po' più tempo a chiudere e quindi penso che dal punto di vista territoriale il centrocampo possa essere a vantaggio del Milan, per quanto riguarda la disposizione, e le fasce laterali viceversa a vantaggio dell'Inter".

Spostando l'attenzione sui singoli giocatori chi sono gli uomini chiave delle due squadre?
"Nel Milan tutti conoscono l'importanza di Ibrahimovic determinata dal fatto che, al di là di tutte le qualità che si conoscono di lui, la sua caratteristica più incredibile è che gioca in media 64 palloni a partita, che è straordinaria per un attaccante se si pensa che Xavi del Barcellona, che è un centrocampista e ha sempre la palla, ne gioca circa ottanta, questo la dice lunga su un attaccante che ne gioca sessantaquattro. Cercare di anticipare Ibrahimovic può essere interessante, perché gioca tanti palloni e non è solo capace a finalizzare e a fare i gol, quindi per le sue potenzialità in termini realizzativi, per di più è estremamente importante per il numero di palloni che gioca e di passaggi - assist e passaggi vincenti - che realizza a partita. La sua media di passaggi riusciti a partita è dell'ottanta per cento e anche questo dato è elevatissimo per un attaccante e quindi penso che da questo punto di vista l'Inter deve capire se è necessario lavorare per anticiparlo, perché diventa più che un terminale offensivo, come eravamo abituati a concepirlo, un giocatore che permette ad altri di inserirsi e di segnare, oltre ovviamente ai gol che fa lui. Tanto che il Milan ha una percentuale enorme di inserimento dei centrocampisti, Nocerino e Boateng, ad esempio, si inseriscono molto. Nocerino infatti tocca in fase offensiva molti più palloni rispetto a Cambiasso negli ultimi sedici metri avversari. Ecco io mi aspetto un derby di questo tipo. Per quanto riguarda l'Inter, che è migliorata infatti ha vinto le ultime quattro partite in campionato, è una squadra che ha avuto molti problemi, e non dico niente di nuovo, penso che sul piano del gioco farà veramente fatica a mantenere il possesso della palla, ma se riuscirà ad andare in velocità sulle fasce laterali, sia per le caratteristiche dei giocatori sia per i moduli, e arriverà a crossare forse, da questo punto di vista, potrà trovare degli spazi che centralmente farebbe più fatica a trovare e se Ranieri giocherà con Milito e Pazzini davanti penso che sarà più facile servirli con dei cross dai lati che centralmente".

Un pregio e un difetto sia del Milan sia dell'Inter.
"Il pregio del Milan è il possesso palla e l'inserimento dei centrocampisti, infatti è la squadra in Italia che porta con più facilità i propri centrocampisti nei sedici metri avversari; mentre il difetto è che il numero delle conclusioni in rapporto al volume di gioco non è così elevato e di conseguenza il gioco può risultare ripetitivo e non sempre trova la verticalizzazione per andare alla conclusione. Il pregio dell'Inter è quello di subire poche conclusioni a partita, come anche il Milan, in media ricevono quattro tiri in porta a gara, e quindi l'Inter concede alla squadra avversaria in termini di conclusioni veramente poco; mentre il difetto dei nerazzurri è quello di non aver potuto lavorare su uno stesso sistema di gioco dall'inizio del campionato e quindi di aver cambiato troppe volte assetto a scapito degli automatismi. Il Milan da questo punto di vista gioca un calcio più continuativo, l'Inter avendo avuto il cambio di tecnico ha dovuto adattare il proprio gioco alle idee del tecnico, alla situazione degli infortuni e a quella dello stato di forma della rosa".

Il Calciomercato è in pieno svolgimento e anche se la telenovela Tevez sembra essersi dissolta mai dire mai. Secondo lei per le caratteristiche tecniche l'argentino servirebbe più a completare la rosa di Allegri, tenendo anche conto che Pato resterà almeno fino a giugno, o quella di Ranieri?
"Penso che in questo momento Tevez potrebbe essere più utile all'Inter anche per motivi di equilibri di spogliatoio. L'argentino entrando nello spogliatoio del Milan si troverebbe davanti Ibrahimovic che anche dal punto di vista caratteriale è un leader, che tocca molti palloni, che determina i movimenti, che decide di andar dentro o di mandar dentro gli avversari e non saprei se con Tevez sarebbe così facile trovare, prim'ancora dei sincronismi tattici, un feeling interpersonale. Viceversa l'Inter davanti ha avuto dei problemi con Milito e adesso sta cercando di ritrovare una forma smarrita da tanto tempo e forse forse, anche per il tipo di gioco, Tevez sarebbe più utile all'Inter".

Chi può aspirare a vincere il derby?
"Mi auguro che vinca chi lo merita, chi gioca a calcio indipendentemente dallo stile del gioco, chi cerca di impostare la partita e chi ha un progetto, nel senso che si può fare anche la partita in contropiede, ma se il proprio progetto è quello come faceva Mourinho chiudersi per poi ripartire, e lo si fa bene, è giusto vincere. Quindi io mi auguro che vinca chi merita di vincere e chi riesce ad attuare il proprio progetto di gioco e non chi vince con fortuna o casualità".


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