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Vernazza su Conceiçao: "Non si capisce bene quale Milan abbia in mente"

di Enrico Ferrazzi

Sebastiano Vernazza, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, ha commentato così il momento del Milan: "Il Milan è aggrappato alla zattera del recupero di giovedì, al Dall’Ara contro il Bologna. Un’altra sconfitta ridurrebbe ai minimi termini le speranze di agganciare il quarto posto e la relativa qualificazione alla prossima Champions. Il Bologna ha gli stessi punti del Milan - sono 41 e valgono il settimo-ottavo posto - e fa gli stessi calcoli di classifica. Sarà un recupero con sembianze di spareggio. Un pari farebbe il gioco di chi sta davanti, anche se in questo fine settimana Fiorentina e Lazio hanno perso colpi. Domenica sera, tre giorni dopo Bologna, il Milan ospiterà la Lazio a San Siro. Ce n’è abbastanza per ritenere che il Diavolo abbia davanti una settimana cruciale. Champions o non Champions? Presto sapremo. 

Il problema di Conceiçao è l’opacità del progetto tattico-strategico. Non si capisce bene quale Milan abbia in mente. L’arrivo di Joao Felix lo ha costretto ad allargare la base offensiva della squadra. Reijnders e Pulisic sono stati colpiti da effetti collaterali. Il primo ha dovuto abbassare il suo raggio d’azione, ripensarsi all’indietro. Pulisic percepisce Joao Felix come un competitore, come uno che più o meno frequenta le stesse zolle e con i medesimi intenti creativi e che tende a fargli ombra. Conceiçao cambia formazioni e moduli, si corregge in corso di partita,ma un assetto stabile è di là da venire. La difesa a quattro come unica certezza. Neppure l’aspetto motivazionale sembra funzionare. Conceiçao è il Conte del Portogallo, si diceva,ma la spinta caratteriale sembra intermittente e con tendenza al ribasso, come se la squadra non rispondesse più alle sue strigliate verbali. Sabato, il suo linguaggio del corpo davanti alla panchina era eloquente. Nei momenti sfavorevoli della partita persa contro il Toro, Conceiçao allargava le braccia. Un gesto di sincerità e di dissociazione allo stesso tempo, come a dire: siamo questi, che cosa ci posso fare?". 


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