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Un Milan camaleontico fa sorridere Allegri

di Pietro Mazzara

Se è vera la leggenda metropolitana più famosa intorno al trofeo Berlusconi, al Milan sono già partiti gli scongiuri. In attesa di scoprire se dopo diciotto anni i rossoneri riusciranno ad abbinare la vittoria dello scudetto a quella nella classica estiva milanese per eccellenza, sono molti i motivi di ottimismo e soddisfazione per Massimiliano Allegri. La kermesse di San Siro ha infatti tirato un riga in fondo al precampionato milanista, e la somma è sicuramente positiva. Due vittorie sulla distanza dei 90' contro Inter e Juventus, e la prestazione contro i bianconeri perfetta prova generale del debutto in campionato di sabato prossimo a Cagliari. Facile restare abbagliati dalle prodezze di Boateng e Seedorf, in realtà il frutto di una gara condotta con automatismi, almeno fino a quando l'assenza di cambi ha tenuto alta l'attenzione tattica. Senza Ibrahimovic, senza i brasiliani, con un Cassano centravanti solamente teorico, in realtà grimaldello alla Totti per gli inserimenti dei centrocampisti, si è visto un Milan lontano dallo standard tattico di questa stagione, ma pur sempre in grado all'occorrenza di cambiare pelle senza rinunciare a imporre il proprio gioco. Entusiasma Boateng, che con la strepitosa volèe apripista bissa il gol pechinese all'Inter per poi lasciare dopo mezz'ora, per un abbandono più precauzionale che altro. Preoccupa un filo di più il problema di Taiwo, in un reparto difensivo che senza la classe di Thiago Silva mostra di essere un po' troppo spaesato, pur reggendo l'urto. In attesa di Mister-X e del rientro di Ibra e dei brasiliani, Allegri può comunque ritenersi soddisfatto.


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