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Un Maxi enigma

di Antonio Vitiello
Fonte: Alessio Calfapietra per Tmw

Ce lo immaginiamo, il povero festeggiato. Volto buio, poca voglia di sorridere, il soffio sulle ventotto candeline che arriva come un refolo esangue e sforzato. Nella testa l'immagine fissa di Roberto Mancini che punta il suo dito accusatore contro di lui, in un angolo la mazza da golf che qualche volta lo ha distratto ed un microfono con il quale esibire la propria voce nei night club, visto che i piedi non può piu' usarli come vorrebbe dallo scorso 27 settembre. Quest'oggi Carlos Tevez non ha passato uno dei suoi migliori compleanni, gli ultimi sorrisi utili li ha sfoderati alla "Bombonera" in occasione dell'addio al calcio del suo amico Martin Palermo.
I pensieri si affollanno, per l'infelice Carlos è un periodo quanto mai turbolento. Non sappiamo quali regali abbia potuto ricevere una persona che ha già tutto, possiamo però ipotizzare i desideri espressi dall'attaccante davanti alla torta, cioè scappare definitivamente da Manchester e accettare la prima proposta che accontenti tutti. Sino a fine febbraio esiste ancora la flebile pista dell'Anzhi, un club che parla la stessa ricca lingua dello sceicco Mansour, in caso contrario la prospettiva di altri quattro mesi al caldo argentino o in punizione nel Manchester diventerebbe automatica. La possibilità di un "buen ritiro" con il Boca è ai limiti della fantascienza, dato che probabilmente servirebbe l'intero monte ingaggi locale per coprire l'ingente stipendio di Tevez. Come in ogni momento difficile della sua carriera, spunta poi l'ipotesi, da tenere come un amuleto, del ritiro prematuro così da tagliare definitivamente ogni problema e permettere all'attaccante di godersi la famiglia e gli amici perchè il calcio, ormai, è per lui diventato avaro di soddisfazioni.
Adriano Galliani ha paragonato la situazione di Tevez ad un enigma, rimasto poi irrisolto visto che l'unico approccio concreto da parte del Milan è stato l'ormai celebre pranzo di Rio, immortalato in una foto che adesso appare quanto mai voluttaria. Un enigma che si è protratto per un mese e mezzo senza trovare soluzione, tanto che negli ultimi giorni lo scenario è diventato paradossale: Maxi Lopez ad aspettare in una stanza d'albergo, Tevez alle prese con la mazza da golf in Argentina e lo staff rossonero impegnato in viaggi infruttuosi in Inghilterra e mail includenti.
Chi esce sconfitto da tutto ciò? In prima misura il club inglese che si trova a dover pagare 500.000 euro al mese un calciatore fuori rosa: la pesantissima multa appena inflittagli, pari a sei settimane di ingaggio, risulta solo un temporaneo rimedio per non fare la figura del "ricco scemo". Tevez rischia di compromettere il prosieguo della sua carriera ed il Milan avrebbe avuto bisogno della sua genialità, ma l'argentino ha comunque la garanzia che il suo ozio forzato sarà pagato lautamente ed i rossoneri, in ultima analisi, possono prescindere dal suo apporto.
Roberto Mancini, colui che ha messo il nome di Tevez nella lista nera, è stato recentemente piuttosto vago sulla possibilità di un reintegro. E' bene pertanto che i russi facciano in fretta.


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