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UN ANNO IN ROSSONERO - Maggio: il Milan diventa maggiorenne. La girandola dei rinnovi e l'addio di Pirlo. Sogno Hamsik e Fabregas

di Antonio Vitiello

Un’attesa lunga circa 7 anni, un digiuno spezzato il 7 maggio 2011 quando il Milan rimette le mani sullo scudetto. Il diciottesimo trionfo in serie A è la palese testimonianza della fine del ciclo dell’Inter e l’inizio di quello rossonero. Il Milan infatti dopo un campionato condotto sempre in testa vince a Roma il suo 18esimo titolo. All’Olimpico bastava un punto e lo 0-0 contro i giallorossi ha riportato il tricolore in via Turati, decorata a festa per l’occasione. Se è vero che i conti si fanno alla fine, il club di Berlusconi può essere serenamente definito il più forte e continuo della stagione 2010/11, in cui ha vinto entrambi gli scontri diretti con l’Inter e alcune tappe fondamentali grazie alla forza del gruppo e alle nuove idee di Massimiliano Allegri. I festeggiamenti nella capitale hanno un seguito anche a Milano. Infatti è il 14 maggio quando il capoluogo lombardo viene invaso dai sostenitori milanisti per applaudire il carro dei vincitori che sfila dal Duomo fino allo stadio San Siro dove si terrà l’ultima partita del campionato. Contro il Cagliari è una festa nella festa per il team di Allegri che vince 4-1, confermando di essere ancora una volta una squadra di professionisti, onorando al massimo l’impegno e facendo divertire uno stadio stracolmo. Il post gara è tutto un gioco di luci, uno spettacolo a cielo aperto perché la società organizza una mega festa con fuori d’artificio e clip proiettate sul manto erboso. C’è anche tempo per mantenere le promesse perché Kevin Prince Boateng si esibisce nella famosissima Moonwalk, emulando ottimamente Michael Jackson e mandando letteralmente in visibilio tutti i sostenitori del Milan. Il 18esimo scudetto porta con se più di una conseguenza. Oltre a far tornare il sorriso sul volto dei tifosi milanisti, crea un effetto domino anche per quanto riguarda i rinnovi contrattuali dei senatori. Infatti dopo circa 10 giorni in via Turati iniziano i colloqui per i prolungamenti. Ad aprire le danze ci pensa Thiago Silva che rinnova fino a giungo 2016, spegnando de facto i sondaggi del Barcellona che aveva accarezzato l’idea di portarlo in Spagna. Il giorno dopo è invece il turno di Super Pippo Inzaghi e di Alessandro Nesta che prolungano il rapporto con la squadra di un anno. Il 19 maggio tocca al capitano Massimo Ambrosini accettare le richieste del Milan che intanto cerca di risparmiare e abbassare il tetto ingaggi. Per Seedorf invece bisogna aspettare qualche giorno in più perché non è il fattore economico che caratterizza la sua permanenza al club più titolato al Mondo, bensì l’essere ancora protagonisti. Dopo un paio di appuntamenti con Galliani, l’olandese accetta ancora una volta il patto con Diavolo e resta alla corte di Max Allegri ancora per una stagione. Galliani porta a termine la missione e riscatta anche l’uomo simbolo della rinascita milanista: Kevin Prince Boateng. L’altra metà del cartellino costerà 7 milioni più qualche comproprietà con il Genoa. Nel frattempo c’è spazio per l’ennesimo infortunio di Alexandre Pato che resterà fermo per altre 4/5 settimane. Chi invece lascia Milanello è Andrea Pirlo. Il 24 maggio il centrocampista bresciano passa ufficialmente alla Juventus firmando un contratto che lo legherà ai bianconeri fino al 30 giugno 2014. Una scelta dettata sia dalla voglia di fare nuove esperienza da parte di Pirlo che dalla nuova linea societaria di non prolungare i contratti con cifre importanti a giocatori over 30. Pirlo inoltre veniva da una stagione complicata dove spesso è finito in panchina per le scelte di Allegri, provandolo anche come mezz’ala sinistra. Infatti dopo il suo doloroso addio, i rossoneri cercheranno proprio di rinforzare la parte sinistra del centrocampo. Nasce il tormentone di mister X e nel mirino finiscono giocatori del calibro di Cesc Fabregas e Marek Hamisk. Lo slovacco è il primo obiettivo della dirigenza milanista. Galliani si affida alle sapienti mani di Mino Raiola per convincere il Napoli a cederlo, ma questa volta ha di fronte un osso duro come il presidente Aurelio De Laurentiis. Il patron azzurro non ha intenzione di vendere il suo gioiello, dichiarando di volerlo preservare al costo di rinunciare anche a 100 milioni di euro. Dopo un paio di tentativi falliti il Milan si arrende alla volontà del Napoli, pur avendo il si del giocatore e la disponibilità di trasferirsi a Milano. Discorso inverso per Cesc Fabregas. In questo caso è il giocatore a preferire il Barcellona mentre il Milan contava di convincere l’Arsenal alla cessione. Anche con lo spagnolo l’obiettivo sfuma e il Milan è costretto a ripiegare su altre scelte. Inizia così a maggio la telenovela del mister X che caratterizzerà l’intera estate milanista.


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