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Tommasi: "La base da cui ripartire è il numero di partite"

di Nicholas Reitano

La Superlega è stato davvero un attentato al calcio? L'ex centrocampista Damiano Tommasi, nell'intervista a Il Messaggero, risponde anche alla domanda su uno dei temi che hanno caratterizzato l'attualità del calcio internazionale: "Le attività imprenditoriali prevalgono sullo sport. Durante la pandemia, il calcio è andato avanti per salvare il business, gli altri sport ci hanno rimesso. Lo sport vive di incertezze, chi investe invece le vuole. I grandi club cercano la stabilità, mentre il calcio è instabilità, specie di emozioni. Chi ha pensato alla Superlega sono gli stessi che oggi portano avanti il nostro sport. Sono stati bypassati gli atleti, che ormai non si allenano più"

Il calcio va ripensato. "Bisogna fare un passo indietro per farne dieci avanti. La base da cui ripartire è il numero di partite. Chi fa business non può non considerare i sentimenti. Ormai c'è assuefazione, la gente non ricorda nemmeno l'orario delle partite, perché tanto siamo abituati a non andare allo stadio e le si possono guardare ovunque e da ogni mezzo".


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