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Tare: "Giroud era nostro, solo che all’ultimo il Chelsea si mise di traverso e non lo lasciò partire"

di Gianluigi Torre

Maurizio Sarri alcuni giorni fa ha spiegato di voler chiudere la carriera alla Lazio, ma ci riuscirà? Igli Tare, ex direttore sportivo biancoceleste che ha lavorato con l'allenatore nella Capitale, al Corriere dello Sport ha spiegato di non esserne molto convinto: "Conoscendolo, dico di no. Tuttavia lo auguro alla Lazio e a Maurizio. Soprattutto alla Lazio".

Tanti aneddoti di mercato nel corso dell'intervista come il mancato acquisto di Olivier Giroud, che fu veramente vicino: "Era nostro, solo che all’ultimo il Chelsea si mise di traverso e non lo lasciò partire. Le tentai tutte. Fu solo questo il motivo. Ragazzo eccezionale, Olivier. Quell’anno avevamo un grande attacco con Immobile, Correa e Caicedo".

A proposito di Immobile, non se la sta passando bene.
«Quando stabilì il record di gol, gli dissi “Ciro, ti renderai conto di quello che hai fatto soltanto quando tutto sarà finito”. Lui è il più grande cannoniere della storia della Lazio. La sua umiltà è forza e insieme debolezza. Ha bisogno di sentire quotidianamente la fiducia di chi gli sta intorno. Qualche anno fa visse un periodo simile, io lo caricavo con una battuta, sempre la stessa: “chiama Ciro e manda a casa suo cugino”. Il centravanti della Lazio è un ruolo pesante, ma ho una stima illimitata nei suoi confronti, solo la sua onestà gli farà capire quando sarà il momento di chiudere».


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