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Storia di un terzino fatto in casa

di Antonio Vitiello
Fonte: di Davide Cocchi per milan7

La più grande soddisfazione per una squadra di club è quella di poter crescere in casa i propri giocatori.
Il Milan, sta avendo grandissime soddisfazioni proprio da un giocatore proveniente dalle proprie giovanili: il nostro terzino destro titolare Ignazio Abate. Possiamo dire che il "Progetto Abate" ha avuto il suo epilogo finale con la sua tanto invocata chiamata in nazionale, per un giocatore che nel suo ruolo, come italiano, penso abbia pochi eguali. Corsa infinita, grinta, spirito di appartenenza alla maglia e finalmente attitudini difensive importanti. La storia di Abate nel Milan ricomincia nel 2009, dopo aver terminato nel 2003 la trafila del Settore Giovanile. Sei anni di prestiti e comproprietà, tante presenze e buone prestazioni, ma sempre nel ruolo di ala destra o centrocampista. Per questo il Milan non ha mai puntato realmente su di lui, in quanto il ruolo di esterno alto è più di un decennio che non viene contemplata nei moduli dei nostri allenatori. In pratica, dall’addio di Cafù, mitico Pendolino. Nell'anno del suo ritorno al Milan, fu comunque in predicato di partire, per concretizzare magari qualche operazioni di mercato, ma grazie ad una intuizione di Mauro Tassotti, il giocatore non si è più allontanato da Milanello.
Proprio quel Tassotti, talento grezzo, che arrivato giovanissimo al Milan, ha conquistato la corsia destra grazie ad un lavoro puntiglioso e costante del maestro Liedholm. Il Tasso è diventato poi un titolare inamovibile per tutti gli allenatori del Milan che ha dominato il mondo all'inizio degli anni 90, grazie alle sue qualità di corsa, ma soprattutto di tecnica e intelligenza difensiva.
Nessun miglior maestro quindi per il nostro Ignazio che, dopo le difficoltà iniziali, condite da qualche gol subito per errori difensivi banali, e qualche fischio dalla tribuna, è diventata una certezza per il nostro undici titolare. La pazienza dello staff tecnico, la volontà del giocatore a rimettersi in discussione in un ruolo mai provato prima, ha fatto la differenza.
Ora possiamo dire di avere un vero terzino destro, bravissimo a leggere le situazioni difensive, e a sventare situazioni pericolose con grande tranquillità (a volte troppa, ma è segno di sicurezza). Ricordo nell'ultima partita di Chiampions contro il Barcellona, almeno 2-3 interventi decisivi di Abate, con la palla praticamente sui piedi dell'attaccante avversario pronto a ribadire in rete.
Dal punto di vista offensivo i miglioramenti devono ancora essere tanti soprattutto in fase di cross, dove la tecnica spesso ancora latita. La sua arma migliore è l'incursione in area, per poi scaricare il pallone con abili tagli rasoterra.
Lo ritengo quindi ad oggi, il miglior terzino destro italiano, molto più forte del più acclamato Maggio, molto bravo in fase offensiva, ma totalmente istintivo in fase difensiva. Quando il nostro Abate, saprà diventare un giocatore importante dal punto di vista tecnico, potrà sicuramente ambire alla fascia destra della Nazionale Italiana, troppo abbandonata ad ali pure e senza nozioni difensive, che spesso ci hanno penalizzato in campo internazionale. E perchè no, potrà ambire ad un'altra fascia, importante come quella della nazionale. Quella di capitano del Milan, perchè è un uomo della società, un ragazzo cresciuto nel nostro settore giovanile. Ma soprattutto, un ragazzo col DNA rossonero nel cuore.

 

 


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