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Stavi per combinarne un'altra...

di Antonio Vitiello

Un dramma a lieto fine, una di quelle cose che non auguri neanche al tuo peggior nemico, e che coglie quanto meno te lo aspetti e ti fa rabbrividire, perché tu, dentro, lo capisci che è qualcosa di serio, ma forse vuoi nasconderlo prima a te stesso, mascherandolo, fornendogli altra spiegazione. Se ne sono dette e scritte tante di parole in questi giorni su colui che solo qualche anno fa era considerato "il talento di Bari Vecchia" e che oggi è considerato, all'unanimità, un "patrimonio dell'italia calcistica": Antonio Cassano, la sua malattia improvvisa, il tam-tam di notizie, lo spavento, il Milan che gioca e pareggia col Bate senza di lui, poi l'ufficializzazione delle sue condizioni, un po' preoccupanti, e l'imminente intervento al cuore per risolvere, defiitivamente, il problema. Se tutto ciò lo avesse predetto un oracolo soltanto una settimana fa, nessuno gli avrebbe creduto. A guardarla dall'esterno, sembra una... cassanata. Una sorta di goliardico contrappasso, che ha minato di distruggere il suo ego, e che ci priverà per un po' del suo talento, del suo genio.

Un grande spavento, dunque, che ha messo l'Italia dinanzi a tv e siti internet, alla ricerca di notizie fresche riguardanti le condizioni di "Fantantonio", con gli auguri di pronta guarigione piovuti da ogni parte d'Italia. La diagnosi, spaventosa ma, oramai, alle spalle, è un nome brutto, che per chi non mastica medicina è difficile anche solo da pronunciare; e che contiene quel termine, "ischemia", che tutti comprendono invece, e che a tutti ha fatto salire un magone in gola grande così.

Perché, guardandoli dalla tv, quei calciatori sul terreno di gioco sembrano quasi immortali. Geni del calcio che corrono come matti, e che si infortunano anche, vero, ma tempo qualche settimana, qualche mese, e tornano a macinare chilometri sul prato verde, e a esaltare i propri tifosi. Quando, invece, si va oltre, è difficile anche solo da credere. 

Per fortuna, per grande fortuna - e per bravura, immensa, del dott. Tavana, medico sociale del Milan, in gamba a non sottovalutare la cosa - presto anche Cassano tornerà a deliziarci. Come detto, un intervento ancora, anomalo per un calciatore, e sarà, per tutti, nuovamente "Fantantonio". A patto, però, che le cassanate le lasci prerogativa assuluta del suo agonismo, e che le faccia solo e soltanto in campo. E con la palla tra i piedi.

 


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