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Spezia, il ceo Macia: "I giocatori restano finché non arrivano il Milan, il Bayern, il City..."

di Antonello Gioia

Intervistato da Città della Spezia, il nuovo Chief Football Officer dello Spezia, Eduardo Macia, ha parlato di M'Bala Nzola e del suo contratto in scadenza nel prossimo giugno: “Per prima cosa devo parlare con lui, è un calciatore molto importante per noi ma dobbiamo capire cosa ha in testa. Se crede in noi tutto diventa facile, se crede in noi perché non ha altre opportunità non è una buona cosa. Chi rimane qua deve essere convinto e deve capire che qui puoi davvero fare il salto. Nzola è un giocatore importante ma ha avuto dei periodi di difficoltà come è normale, perché quando magari c’è difficoltà in società un giocatore lo paga. Ma ora è riuscito a tornare piano piano il giocatore che ci aspettavamo, ma prima di tutto dobbiamo parlare con lui e non con chi gli sta intorno".

“Il calciatore per prima cosa deve avere la parola, deve parlare – ha spiegato il manager spagnolo -. Se non è convinto poi tocca a me e all’allenatore lavorarci, se invece non è convinto perché vuole fare il salto e ha fatto un percorso importante qui in questo club bisogna ringraziarlo, non ammazzarlo. Il giocatore non deve farsi influenzare. Facciamo un esempio: ora tu arrivi al Leicester e ci rimani volentieri, ma sette-otto anni fa non era così. Qualcuno diceva: ‘Bene, ho fatto un anno in Premier. Ora scappo all’Everton, al WBA’. Ora non è così, ora i giocatori si rendono conto che il club è importante e vogliono rimanere, perché la squadra è attraente. Restano fino a che non arriva il salto vero, al Bayern Monaco, al Milan, al Manchester City. Non ai nostri vicini, club del nostro livello. I ragazzi devono capire che da noi può arrivare il vero salto, quello importante. Non quello a questi club”.


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