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Serginho: "Mi cercarono Juventus e Lazio ma io avevo occhi solo per il Milan"

di Pietro Andrigo

Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Serginho ha parlato dei suoi ricordi al Milan. Queste le sue parole: “Il senso di appartenenza, e qui è stato bravo Maldini. I giocatori sentono il peso della maglia come lo sentivamo noi, gestiscono questa responsabilità. Ai miei tempi Berlusconi arrivava in elicottero e ci faceva capire cosa significasse indossare quei colori, ora ci sta pensando Paolo. Il mio sogno è sempre stato il Milan. In Brasile avevo occhi solo per loro. Quando giocavo nel San Paolo mi cercarono Juventus e Lazio, ma per me esistevano solo i rossoneri. Dissi ‘no grazie’ e scelsi San Siro. La prima persona che ho visto è stata Maldini. Stavo salendo le scale per andare a fare le visite mediche, lui scendeva. Un mito. Ora è ancora così, ha ancora un grande peso nella scelta dei giocatori. Il Milan viene prima di tutto. Ai miei tempi eravamo una famiglia, con Galliani siamo rimasti amici. Oltre a una connessione estrema con il concetto di vittoria ci divertivamo. Ricordo che durante le trasferte, la sera, restavamo sempre io, Kakà, Cafu, Dida e gli altri a cantare 'Aquarela do Brasil’ insieme a Galliani”.


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