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Serafini: "Purtroppo ancora Emanuelson sulla trequarti"

di Antonio Vitiello

Luca Serafini, giornalista Mediaset ed “esperto” di Milan, è stato intervistato da Tuttonapoli per commentare la sfida di domani tra rossoneri e partenopei. Il Napoli, alla ricerca di riscatto dopo i recenti passi falsi, troverà un Milan rimaneggiato. Ma la squadra di Allegri, secondo il giornalista milanese,”non può accampare scuse”. Nonostante le tante defezioni infatti “il tecnico rossonero potrà schierare un centrocampo di tutto rispetto”.

Domani Milan-Napoli.  Innanzitutto è totalmente scongiurato il rischio rinvio?
“L’unica minaccia che incombe sulla partita è il freddo ma non mi sembra essere un motivo sufficiente per rinviare un match. Certo per i tifosi non sarà il massimo andare a San Siro con queste temperature. E’ anche vero che in Europa nord occidentale l’inverno è rigido ma le partite non vengono mai rinviate. Ma in Italia esiste la cultura del sospetto, la stessa che gettato ombre sul giusto rinvio di Napoli-Juventus. Certamente se ci fossero degli stadi più confortevoli dotati di strutture dove è possibile trovare ristoro almeno durante l’intervallo i termini della questione non si porrebbero. In ogni caso in Spagna, Norvegia, Inghilterra, Germania, Finlandia, Irlanda, nella stessa Russia si gioca con il freddo senza problemi”.

Il Milan è decimato dagli infortuni. Quale soluzione pensi adotterà Allegri?
“Il Milan non deve aggrapparsi alle assenze. I rossoneri arrivano da una sconfitta contro una squadra alla quale mancavano Klose, Brocchi e che aveva appena venduto gente come Sculli e Cissé. In ogni caso anche in una situazione di emergenza il tecnico rossonero potrà schierare un centrocampo con Van Bommel, Ambrosini e Nocerino. In avanti poi Robinho, Ibrahimovic e Seedorf non fanno rimpiangere nessuno. Anche se, per domani, purtroppo credo sarà schierato Emanuelson sulla trequarti. Dico purtroppo perché l’ex Ajax è un terzino sinistro. Le ultime voci lo danno in vantaggio su Seedorf”

I luoghi comuni dicono che il Milan è una squadra dotata di palleggio mentre il Napoli è una compagine per così dire “femmina”, abile nelle ripartenze. Condividi?
“E’ quello che si vede, anche se anche il Napoli è in grado di fare la partita. Contro il Cesena, ad esempio, pur non vincendo ha creato un sacco di occasioni tenendo in mano il pallino della gara. Con il Manchester City al San Paolo ha giocato in attacco, mentre in Inghilterra ha impostato una partita molto intelligente. A Villarreal doveva vincere e ha vinto.  Ogni squadra ha le sue caratteristiche. L’Inter e la Lazio hanno battuto il Milan aspettandolo e hanno avuto ragione. E i rossoneri in queste due ultime occasioni, pur avendo una vocazione offensiva, non hanno giocato meglio degli avversari. Contro gli azzurri sarà una partita complicata in quanto i partenopei hanno dei giocatori che per loro natura possono mettere in difficoltà gli uomini di Allegri. Penso ad esempio ai due esterni Maggio e Zuniga. Lo stesso Lavezzi ha una tale velocità da poter imbarazzare una difesa come quella rossonera. Senza dimenticare Cavani”.

Gli azzurri domani sono alla ricerca di una vittoria che sollevi il livello del morale e delle ambizioni almeno in campionato…
“Credo che il Napoli abbia sbagliato a dichiarare aprioristicamente a settembre di avere come primo obiettivo la Champions. In tanti anni onestamente non ho mai visto una squadra impegnata sui tre fronti determinare le proprie priorità così presto. Di solito ci si giocano le proprie carte quasi fino in fondo. La scelta di un obiettivo ha finito fatalmente con lo svuotare un po’ la testa dei giocatori. Non a caso l’intensità del Napoli di Champions è stata replicata in campionato in pochissime partite. Sarebbe stato più giusto puntare fino alla fine a tutti e due i traguardi anche perché quest’anno, con l’Inter in difficoltà, il Milan più vulnerabile, e la Juventus in costruzione, lo spazio per puntare alla vittoria del campionato per gli azzurri ci sarebbe stato. Sono d’accordo con i tifosi che sono delusi per la classifica deficitaria anche perché il Napoli ha dimostrato di essere superiore negli scontri diretti, almeno finora”.

Il Milan a gennaio si è sempre rinforzato a dovere. Il Napoli invece si orienta sempre su opzioni in prospettiva. Sono scelte che riflettono obiettivi differenti?
“Credo che in mancanza di soldi o volontà di spendere sia sempre meglio non esagerare. Lo stesso PSG degli sceicchi alla fine ha preso un trentenne come Thiago Motta e Maxwell. Il Milan è bravo a farsi venire delle idee da tanto tempo. Mi ricordo Desailly, Ronaldo, Beckham, Cassano, Van Bommel fino ad arrivare al Maxi Lopez di oggi. Per quanto riguarda il Napoli, gli investimenti estivi, unitamente all’ingaggio di Vargas a gennaio, sono stati talmente onerosi da indurre la dirigenza e il tecnico a lavorare su gente come Britos o Dzemaili che ancora non hanno reso quanto potrebbero. Bisogna seguire i giovani. Il Milan ha preso El Shaarawy e, spezzone dopo spezzone, lo ha messo in condizione di giocare a grandi livelli. E’ sempre una questione di obiettivi: se punti a classificarti per l’Europa League e ad andare avanti in Champions il cileno può bastare. Se invece il target è recuperare posizioni per arrivare terzi allora forse sarebbe stato meglio avere un profilo diverso in sede di calcio mercato”.

Concludiamo con un auspicio: la partita di domani potrebbe fungere da prologo ad altre sfide tra rossoneri e partenopei in finale di Coppa Italia e perché no anche nei quarti di Champions…Fantacalcio?
“No, non è fantacalcio. In Champions sarà necessario superare due squadre inglesi molto ostiche con grande esperienza in questo tipo di competizioni. Le partite ad eliminazione diretta durano veramente 180 minuti.  Quante volte ho visto qualificazioni raggiunte negli ultimi tre minuti: mi ricordo un Milan-Ajax, un Milan-Lione, non potrò mai scordare quei sei minuti in finale contro il Liverpool oppure quella pazza finale tra Bayern e Manchester di qualche anno fa etc. E’ fondamentale pensare a giocare nella stessa maniera sia in casa che in trasferta. Questo tipo di mentalità fa parte dei rossoneri. Ma la qualità è un altro discorso. In Coppa Italia una finale Milan-Napoli potrebbe essere possibile, non probabile. Anche perché penso che alla fine i rossoneri dovranno pur rinunciare a qualcosa: la Coppa Italia sarebbe il primo obiettivo a essere sacrificato. Già nella semifinale contro la Juventus non credo Allegri rischierà Ibrahimovic. Questo mese di febbraio sarà denso di impegni.”

E già, il calendario è saturo. I giocatori vorrebbero iniziare prima il campionato…
“In Italia abbiamo sempre l’abitudine di lamentarci però è un dato di fatto che abbiamo vinto il Mondiale nel 2006, la Champions League nel 2007 e nel 2010, e due Intercontinentali. Non credo quindi il nostro calcio sia allo sfascio. In Inghilterra, Germania e Spagna ci sono meno infortuni perché hanno metodologie di allenamento differenti. L’anno scorso facemmo una statistica tra le prime quattro squadre storiche dei vari campionati europei e ne venne fuori che tra Milan, Juve, Inter e Roma (preferita artatamente al Napoli perché aveva più infortuni) c’erano 27 lungodegenti. Di contro ce n’erano solo due in Spagna, tre in Inghilterra e altrettanti in Germania. Questo la dice lunga sulle differenze tra la serie A e gli altri campionati.  Tuttavia, non si può negare che in Italia ci sono pressioni ed esasperazioni sconosciute agli altri paesi europei.”


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