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Serafini: "Finalmente voglia, idee e Niang centravanti"

di Antonio Vitiello
Fonte: di Luca Serafini - Facebook

Il pensiero del giornalista Luca Serafini sul proprio profilo Facebook dopo la vittoria del Milan contro la Samp:

"Può darsi che l’inconsistenza della Sampdoria, da tempo detentrice dei peggiori record negativi in trasferta, abbia agevolato un po’ le cose, ma il punto non è questo. Perché il Milan di recente è stato capace di resuscitare più di un moribondo. La chiave di lettura della bella partita di sabato sera e del risultato così rotondo sta tutta invece in quello che i rossoneri hanno finalmente saputo esprimere nei 90’ con sorprendente continuità, voglia, vivacità. Le idee si sono unite alle gambe e ognuno ha fatto al meglio il suo. Con la determinazione e la convinzione reclamata a più riprese. In queste condizioni qualsiasi avversario in campionato diventerebbe abbordabile e benché meno forte in qualche caso, la squadra di Mihajlovic eviterebbe certamente figuracce come quelle rimediate contro Fiorentina, Napoli e Juventus. Attenta in difesa, propositiva e tenace a centrocampo, trascinata da Niang finalmente centravanti, finalmente punta. 

In un contesto così ossigenante, la riflessione sul modulo non è secondaria. Mihajlovic ha proposto il più elastico dei sistemi, con Bonaventura e Cerci sulle ali dando spazio agli attaccanti, dialogando con loro, inserendosi con continuità, ripiegando nelle rare volte in cui i blucerchiati li hanno costretti a farlo. La corsa e le idee, finalmente le idee, hanno fatto il resto. Ora la strada tattica, almeno quella, sembrerebbe definitivamente tracciata poiché anche Balotelli, Luiz Adriano e Menez potranno adattarvisi in futuro, così come i terzini, i centrali, i centrocampisti che non sono stati impiegati sabato. Nessuno con il 4-4-2 dovrà giocare fuori ruolo. Lo stesso Bertolacci sabato, ipoteticamente al posto di un Bacca stralunato, avrebbe potuto dire la sua se non proprio da seconda punta, da trequartista avanzato con molti continui riferimenti davanti a sé e ai propri fianchi. 
Quella di Niang è più di una parentesi. Gli è stato dato spazio e lo si è messo là, intorno e il più vicino possibile all’area di rigore. I risultati sono stati quelli che il francese aveva espresso in maniera esplosiva anche a Genova. Un Niang così oltre ad esprimere le sue doti migliori che non sono indifferenti, crea entusiasmo, dà la carica, trascina tutta la squadra e l’ambiente. Non ci voleva dunque così tanto tempo per capirlo.
Ora, senza farsi prendere da entusiasmi eccessivi anche in funzione di un calendario teoricamente in discesa, la preghiera è di farci scendere dall’ottovolante delle prestazioni e dei risultati, mantenendo la retta. Dipende a metà tra l’allenatore e l’atteggiamento dei giocatori. Udine, il derby, la Lazio, soprattutto la Sampdoria non restino le oasi, ma diventino il sentiero".


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