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Scontenti d'Europa: occasioni a prezzo stracciato

di Antonio Vitiello
Fonte: di Andrea Losapio per Tmw

O gioco di più o me ne vado. Valigie pronte, prezzo che schizza immediatamente verso il basso, beghe contrattuali e qualche altra aggiunta, varia ed eventuale. Il pomo della discordia spesso è il minutaggio, ma anche problemi familiari o voglia di giocare in una squadra più blasonata. Carlos Tevez in questo periodo è l'emblema del calciatore scontento e pronto a lasciare Manchester dopo quattro stagioni e mezzo: la città industriale per eccellenza ha depresso il calciatore, voglioso di ripartire da Milano. Prezzo non proprio bassissimo e sceicchi che si mettono di traverso. Stesso stadio, diverso problema: Kolo Tourè non trova più spazio nell'undici di Mancini, nonostante un altissimo livello di affidabilità. La carta d'identità - 31 primavere a marzo prossimo - scoraggia un pochino, ma è certamente da top team. Dall'altra parte dell'Irwell sir Alex Ferguson sembra non abbia più occhi per Dimitar Berbatov, centravanti bulgaro in scadenza 2012. Il Manchester United potrebbe cederlo - qui sì, a costo decisamente basso - in inverno, anche perché l'esplosione di Welbeck gli ha tolto ulteriore spazio. E pensare che arrivò per 35 milioni di sterline...
Treno dal nord dell'Inghilterra fino a Londra, con una pletora di campioni pronti a salpare per altri lidi: Nicolas Anelka, oramai ufficiale allo Shanghai Shenhua, potrebbe essere presto raggiunto da Didier Drogba. L'ivoriano è in forma smagliante e probabilmente Villas Boas sta ripensando a qualche gerarchia, nonostante il miglioramento incredibile di Sturridge. Non solo centravanti, però, in casa Chelsea. Anche Salomon Kalou appare sul mercato, chiuso da Juan Manuel Mata: ventisei anni e un fisico ancora integro, potrebbe fare le fortune di molte squadre in Italia. Rassegna conclusa con Alex, difensore centrale che è stato accostato anche alla Juventus: piace molto in Russia, il suo valore scende a ogni panchina.
Infornata di attaccanti fra le due società rivali del Nord di Londra: Arsenal e Tottenham sono alle prese con scelte dolorose per le proprie punte. Marouane Chamakh, nonostante un ottimo impatto con la Premier League, è sul mercato da circa sei mesi e potrebbe rappresentare una buona plusvalenza, mentre il discorso diverso è per Robin van Persie. L'olandese continua a segnare, anche meglio del miglior Henry - allo stadio, sabato, per il 125esimo anniversario dei Gunners -, ma è scontento perché a ogni stagione Wenger perde un pezzo pregiato. L'addio di Fabregas sembra il preludio per il saluto di van Persie, possibile destinazione Madrid. Sicuramente non si tratta di un saldo, però il contratto scade a giugno 2013. Lukasz Fabianski è diventato il secondo portiere dopo Szczesny e c'è poi la questione Andreiy Arshavin: possibile un ritorno in patria, allo Zenit, anche se i tifosi non sembrano gradire troppo la fiaba del Figliol Prodigo.
Sorte simile per Roman Pavlyuchenko , ariete del Tottenham che non ha mai stregato il tecnico Harry Redknapp. I rubli dovrebbero riportarlo a casa base molto alla svelta, e in questo senso Amauri è un nome spendibile per l'attacco Spurs. C'è poi Giovani dos Santos, agile fantasista messicano, pronto a lasciare il White Hart Lane: ci riproverà il Siviglia, dopo che l'Udinese era stata a un passo dal prenderlo in estate. Ultimo, ma non d'importanza, l'imponente centrale difensivo Sebastien Bassong, nazionale camerunense, calciatore di sicuro affidamento. Vorrebbe giocare di più ma la coppia Kaboul-King è una delle migliori della Premier.
Chiudiamo la rassegna londinese col talentino del QPR Adel Taarabt, in estate vicinissimo al ritorno in Ligue 1 con la maglia del Paris Saint-Germain. Non si sente una priorità per il dg dei parigini, Leonardo, anche se difficilmente rimarrà a Loftus Road, anche perché vorrebbe un salto di carriera. Consigliatissimo nonostante qualche intemperanza caratteriale.
Il Clasico è stato giocato sabato e vinto con maestria dagli extraterrestri del Barça. Eppure, catalani e Real hanno alcuni scontenti tra le proprie fila. Si è parlato di Mesut Ozil, ma è più un'indiscrezione dei giornali sportivi di Barcellona che non un qualcosa di aderente alla realtà. Chi invece non è felicissimo del proprio contratto è Angel Di Maria, voglioso di rinnovare e raddoppiare i propri guadagni. Richiesta legittima ma, per ora, non accolta. Da un anno a questa parte Kakà sembra sul piede di partenza - anche qui il PSG potrebbe provarci -, mentre Diarra è bloccato da un ingaggio monstre, più o meno quello che vorrebbe Di Maria (4,5 milioni di euro). Problemi anche per Guardiola che, al netto dei canterani, difficilmente riesce a inserire calciatori che arrivano da altre realtà. C'è riuscito Alexis Sanchez, un po' meno Ibrahim Afellay. Arrivato lo scorso gennaio dietro un esborso decisamente limitato - perché in scadenza a giugno -, l'olandese potrebbe cambiare aria per giocare di più. L'acquisto del Nino Maravilla gli ha tolto pressoché tutti gli spazi, in più la concorrenza interna (Cuenca, per dire l'ultimo nato in casa Barça) si fa sempre più sentire. In questo quadro c'è anche da considerare il cartellino di Maxwell, calciatore assistito da Mino Raiola: tutte le strade sembrano portarlo a Milano, sponda Milan, ma se dovesse sbarcare Tevez il percorso sarebbe sbarrato completamente.
Occhi particolari in Portogallo, dove il nome giusto è quello di Fredy Guarin, oramai considerato come un esubero al Porto di Vitor Pereira. Poche le apparizioni, nonostante un'annata - quella scorsa - da fenomeno assoluto. E' stato accostato all'Inter e alla Juve, mentre i Dragao difficilmente potranno chiedere una cifra altissima (come la clausola rescissoria, quindi 30 milioni).
Rassegna chiusa dalla Germania, iniziando però con il Bayern Monaco. Daniel Pranjic è sul piede di partenza da maggio, sembrava dovesse andare via con van Gaal ed è rimasto, collezionando pochi minuti sul terreno di gioco. E' stato accostato al Chelsea - pista molto poco credibile - oltre che all'Amburgo e all'Ausburg, matricola in Bundes. Da un croato all'altro, c'è Ivica Olic, veloce attaccante sempre di proprietà dei bavaresi. Rummenigge ha escluso una cessione, anche se la porta è rimasta socchiusa e un'offerta potrebbe far vacillare molte certezze, a fronte anche della scadenza contrattuale del 2012.
Altro scontento è Lucas Barrios, il quale - dopo avere vinto un Meisterschale con il Borussia Dortmund - vorrebbe giocare di più e non guardare dalla panchina il 4-2-3-1 di Klopp con il polacco dell'anno Lewandowski unica punta. Richiesta comprensibile anche a fronte dei 35 gol in due stagioni con la maglia gialloblù.
Sempre nella Ruhr, tappa a Gelsenkirchen, dove Jefferson Farfan e Raul appaiono più lontani dallo Schalke 04. Il primo vuole il rinnovo a sei milioni di euro annui e difficilmente lo avrà - così come un'offerta dall'Italia, a queste condizioni - mentre l'ex monumento del calcio spagnolo e del Real Madrid sembra propenso ad accettare un trasferimento in Qatar, come tappa ultima della propria carriera, non prima di avere però distanziato Filippo Inzaghi nella classifica dei cannonieri europei.
Ultimo, ma non in ordine di importanza, uno delle punte più ambite al mondo. Lukas Podolski appare tanto bello quanto irraggiungibile, come una fanciulla andalusa in un'opera lirica di Gioacchino Rossini. Tutti lo vogliono eccetto il Bayern Monaco - squadra che lasciò quasi per disperazione - e lui accetta di buon grado la corte, convinto di dover lasciare Colonia per tentare il definitivo salto dopo il passaggio a vuoto in Baviera. Ventisei anni, novantacinque presenze con la nazionale tedesca, già tredici gol in questa stagione. Cosa chiedere di più?


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