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Salvini: "Il mio obiettivo è arrivare fra i primi 4? No. Il mio obiettivo è vincere"

di Lorenzo De Angelis

A margine del Gran Galà del Calcio, il vice presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Matteo Salvini è intervenuto ai microfoni di TMW dicendo la sua sulla stagione del Milan, squadra di cui è tifosissimo:

"Tema libero? Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Filippo Galli, Baresi, Donadoni, Ancelotti, van Basten, Gullit, Evani. Quindi meglio il Milan del passato? No, però io ho avuto l'enorme fortuna, grazie a dio e grazie a Berlusconi, di crescere da adolescente, cominciando a vedere il Milan in B, poi vedendo Barcellona, Atene, vedendo il massimo possibile. Chiaro che poi è difficile mantenere questa costante. Il Milan si tifa nella buona e nella cattiva sorte, diciamo che negli ultimi anni è stata più la cattiva che la buona, qualcuno buono c'è. Vediamo a fine anno. 

Vincere un derby dopo anni di sofferenza, vincere a Madrid è tanta roba. Non vedo onestamente questa continuità, questa chiarezza di progetto. Spero di essere smentito. Vedo giustamente molto interesse al bilancio, il tifoso però è molto contento se il bilancio è a posto, diciamo che anche qualche punto in più in classifica non faccia male". 

Il tifoso come valuta Fonseca?
"Odio i pregiudizi. Non sono uno di quelli "Ah ci voleva Conte". Vediamo. Vediamo, siamo solo all'inizio. Te lo so dire solo a fine stagione. Sicuramente qualche problemino c'è, e spero che la proprietà abbia intenzione di investire anche in termini di titoli di sportivi, non solo in termini di bilancio". 

Sul progetto Milan: si aspetta qualcosa di più?
"È chiaro che tutti i tifosi vorrebbero sempre al primo posto. Non ce la fai. Solo nell'epopea berlusconiana ce l'abbiamo quasi sempre fatta. Ci sono le difficoltà, per carità di Dio, l'importante è avere un rapporto costante con i tifosi e non accontentarsi. Non voglio accontentarmi di essere quinto, sesto, settimo. Il mio obiettivo è arrivare fra i primi quattro? No. Il mio obiettivo è vincere, poi magari non ce la faccio. Però diciamo che alcuni degli acquisti degli ultimi anni probabilmente non erano acquisti da primo posto, mettiamola così. Io però aspetto a fine anno". 

Tra 20 anni faà i nomi di Theo e Leao come ha fatto prima?
"Lo spero per mio figlio. Io ho 51 anni e ho vinto e visto tutto. Le partite le sentivo alla radiolina con i tre stranieri in campo. E anche l'Italia, la Nazionale, con i tre stranieri in campo era un'altra Nazionale evidentemente. Chi ha 20 anni oggi ed è milanista ha visto uno scudetto. Cioè, per carità, meglio uno o niente. Comunque fra 20 anni anche se mi auguro che Theo e Leao facciano il massimo, se avremo modo di rivederci io le ripeterà Galli, Tassotti, Maldini..."

Su Leao
"Ha un talento enorme. Spero che riesca anche a dimostrare altrettanta voglia, fatica e continuità. Mettiamola così". 


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