.

Roma, Ranieri: "Purtroppo in Italia il Presidente deve farsi vedere, tutte le proprietà straniere parlano pochissimo e io al Chelsea stavo in grazia di Dio. All'estero la figura del Presidente esiste solo per fine mese"

di Antonello Gioia

A Trigoria, presso la sala Champions, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Claudio Ranieri, nuovo allenatore della Roma, il quale ha parlato anche delle differenze tra Italia e estero sulla concezione dell'essere proprietari, sottolineando la bontà dell'una e dell'altra opzione: "Noi siamo abituati a vedere le cose in maniera verticale, gli americani e i Friedkin prendono le decisioni orizzontalmente, in maniera colleggiale".

Pensa che ci sia un vuoto societario, che si possa sentire solo?

"Io voglio stare sempre solo, perché per me è importante lo spogliatoio. Io meno gente vedo, meglio è. Io capisco che in Italia la figura di un Presidente ci deve stare. È questo quello che io ho detto al Presidente. Purtroppo in Italia il Presidente deve farsi vedere... E invece, se ci fate caso, tutte le proprietà straniere parlano pochissimo. Io ho 4 anni, diciamo 3, perché poi dopo è venuto Abramovic e lo incontravo soltanto sull'aereo. Non hanno mai parlato, non hanno mai detto niente. E io stavo... in grazia di Dio. Cioè noi abbiamo bisogno della figura del Presidente. All'estero non esiste la figura del Presidente. Cioè esiste, ma solo per fine mese. Basta.

Per cui, Dan Friedkin si è reso conto degli errori? E se mi ha chiamato vuol dire che si è reso conto. Se ci sono stati dei personaggi che... Beh, questo l'avrà capito lui, io non gli sono stato a dire. Chi era che ha sbagliato? Chi era che ha fatto questo? Perché è successo quell'altro? Lui mi ha detto, io voglio questo, io voglio portare la Roma ad alti livelli. Per questo ho chiamato lei. Che mi deve dire una persona di più? Si sarà reso conto. Io che ho bisogno? Io una volta che ho i giocatori di che ho bisogno? Io non ho bisogno di niente. Cioè, a voi servono perché più persone ci stanno, più notizie riuscite a spillargli. E io vi capisco, ragazzi, io vi capisco. Perché non è facile riempire tutti i giorni le pagine. Non è facile. Avete tutta la mia stima, vi giuro. Poi vi odierò quando scrivete delle cazzate, però... Però avete la mia stima perché non è facile, non è facile".


Altre notizie
PUBBLICITÀ