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Roma come Bergamo: Milan vergognoso! Ma perché quella formazione?! Si sapeva che…

di Antonello Gioia

Dov'è il Milan Campione d'Italia? È la domanda che tutti si pongono dall'87esimo minuto di Milan-Roma, quando i rossoneri, dopo aver stra-dominato la gara, si fanno raggiungere sul pari dai gol di Ibanez e di Abraham; da lì in poi, un disastro dopo l'altro: l'eliminazione in Coppa Italia contro il Torino in 10 uomini, il pareggio acciuffato per miracolo a Lecce, l'umiliante sconfitta in Supercoppa Italiana contro l'Inter e quella vergognosa di ieri contro la Lazio. Dov'è il Milan Campione d'Italia? Ad oggi non c'è, anzi: c'è il Milan che dà vibes del 5-0 di Bergamo del 2019 nel 4-0 dell'Olimpico del 2023.

I problemi
E le sensazioni nel pre-gara andavano proprio nella direzione che poi la stessa gara ha preso. Si invocava compattezza, solidità ed equilibrio, magari con qualche cambio per far rifiatare i giocatori evidentemente più stanchi. Nulla di tutto questo: contro una Lazio in forma e piena di energia, Pioli ha schierato un Milan super offensivo e molto poco brillante, lasciando praterie ai biancocelesti e non facendo praticamente mai il solletico a Provedel. In questo momento il Milan non ha la qualità tecnica, tattica e mentale per reggere questo modulo e questi schemi. Lo si sapeva, ma non vi è stato posto rimedio e il 4-0 dell'Olimpico ne è stata logica e meritata conseguenza. Perché non inserire un centrocampista in più? Perché non fare in modo che la squadra potesse essere un po' più accorta almeno ad inizio gara? Il tris Lecce-Inter-Lazio è stato un tris di gare identiche, sempre con gli stessi errori. Si sapeva dal calcio d'inizio che sarebbe finita così, inutile far finta di niente.

Parla Maldini
Le colpe dei singoli sono molte - sui gol subiti, nella fase di possesso, nel posizionamento - ma il vero problema è la mancanza di spirito nei rossoneri: c'è scollamento, non unità di intenti, poca compattezza e scarsa sicurezza nell'altro. A richiamare tutti ci ha pensato Paolo Maldini nel post partita: iamo stati eliminati in Coppa Italia, abbiamo perso malamente con l'Inter in Supercoppa e due obiettivi sono andati. Poi è arrivata questa sconfitta, subendo 11 gol nelle ultime 3 partite ed è il normale che il momento sia delicato. L'anno scorso abbiamo vinto per il nostro spirito e questo va ritrovato, senza neanche pensare di fare dei disastri. Siamo secondi in classifica da soli, dopo aver raggiunto la Champions e lo Scudetto in due anni. Con tutto il rispetto per le critiche, questa squadra è comunque dentro i suoi parametri". Un assunto di realtà sì, ma del quale il Milan non si può accontentare.


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