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Retroscena dal derby: cosa è successo in spogliatoio dopo l'1-1 di San Siro

di Antonello Gioia

Milan e Inter hanno dato vita non ad un derby indimenticabile, ma sicuramente ad una stracittadina combattuta, sentita, vissuta fino alla fine. Il pareggio è giusto: un gol a testa, quello di Reijnders per i rossoneri e quello di De Vrij per i nerazzurri, e un punto a testa. L'Inter può recriminare per i tre pali colpiti su tre corner, mentre il Milan può avere rimpianti per la vittoria sfumata a due minuti dalla fine.

Negli spogliatoi
Ed è proprio ciò che è successo dopo il recupero che va raccontato e sottolineato. A rivelare il tutto è Sergio Conceicao, allenatore del Milan, in conferenza stampa: "Sinceramente, se mi domandano se il pareggio è giusto, dico di sì, ma ho visto due segni importanti: quando sono arrivato in spogliatoio, ho visto i miei giocatori molto delusi e tristi, mentre una gioia grande nei giocatori dell'Inter". Una scena su cui, prima della gara, in pochi avrebbero scommesso. E che deve essere da monito per i rossoneri: con una certa mentalità, si può fare risultato contro chiunque. In particolare, Fikayo Tomori era veramente molto dispiaciuto per il risultato finale; l'inglese, dopo aver scelto di restare al Milan e aver disputato una grande prestazione nel derby, si aspettava di festeggiare il tutto con una vittoria. Ci é andato solo vicino. Così come i suoi compagni. A consolare Fik e a dare animo a tutto lo spogliatoio é stato l'ultimo arrivato, Kyle Walker, autore di una prestazione solida alla prima a San Siro.

Spirito
Merito del carattere messo in mostra dai rossoneri per tutto l'arco dei 90 minuti, in netta contrapposizione con quello svogliato e superficiale visto solo pochi giorni fa a Zagabria: questa squadra è capace di passare da un estremo all'altro in fatto di spirito. E, ovviamente, non va bene. Lo ha sottolineato anche Reijnders: "Abbiamo lottato come una squadra stasera: è lo spirito che dovremmo avere ogni partita. In Croazia non siamo stati così. Dobbiamo avere questa mentalità combattiva sempre, perché poi la qualità viene da sè".


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