Razzismo nel calcio, Ancelotti e Cioffi esempi perfetti di cosa fare e cosa non fare in queste situazioni
“Non voglio parlare di calcio, è successo qualcosa di molto più grave. Parlare di calcio significa dimenticare quello che è successo: insulti razzisti da parte dello stadio ad un giocatore. Questo non può succedere nel calcio di oggi. A Vinicius gli ho chiesto se se la sentiva di continuare perché era un ambiente impossibile per lui. Lui, che ama il calcio, mi ha detto di sì. Se io devo pensare di togliere un giocatore per insulti razzisti vuol dire che c’è qualcosa non funziona in questa Liga. È successo molte volte, ma che uno stadio intero lo faccia è la prima volta”.
Queste sono state le parole di Carlo Ancelotti la sera del 21 maggio 2023 dopo che in Valencia-Real Madrid lo stadio aveva apostrofato, a più riprese ed in modo chiaro, Vinicius Jr. come "mono", scimmia. Un episodio riprovevole che l'allenatore del Real Madrid ha affrontato di petto, senza nascondersi e senza minimizzare rifugiandosi dietro frasi fatte e banali. Un esempio su come affrontare queste situazioni con onestà, convinzione, senso civico e solidarietà.
"Ha già parlato Balzaretti, parliamo di calcio che è la cosa migliore. Non per sdrammatizzare, ma per sorvolare. Noi gente di sport credo che dobbiamo far così, l'esempio poi verrà dato da chi di dovere"
Gli insulti razzisti a Maignan. Che idea si è fatto? “Credo che si sia espresso bene il direttore Balzaretti, io parlerei di calcio”.
Queste invece le dichiarazioni di Gabriele Cioffi, a Sky e a DAZN, nel post partita di Udinese-Milan, partita in cui Mike Maignan è stato vittima di insulti razzisti da parte di diversi elementi presenti nella curva alle spalle della sua porta. L'estremo difensore del Milan ha spiegato chiaramente a Maresca che gli stavano dando della "scimmia", con il direttore di gara che è stato capace di gestire la situazione sospendendo la partita e provando a rasserenare gli animi.
La differenza tra le dichiarazioni di Ancelotti, semplicemente perfetto, e quelle di Cioffi è abissale: l'allenatore dell'Udinese, evidentemente mal preparato dal suo ufficio stampa, è riuscito a sbagliare tutto lo sbagliabile. Poche parole, ma tanto sbagliate.
Ancelotti e Cioffi, con le rispettive dichiarazioni, sono l'esempio perfetto di cosa fare e cosa non fare quando ci si ritrova, purtroppo, a dover parlare di razzismo invece che di una partita di calcio.