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Prima convocazione per Gabbia, Spalletti: "Sa comandare la difesa. È un ulteriore piacere avere un calciatore del Milan"

di Manuel Del Vecchio

Matteo Gabbia è stato convocato dall'Italia (per la prima volta) per le due sfide di Nations League contro Belgio ed Israele. In conferenza stampa il ct Luciano Spalletti ha parlato così del difensore del Milan:

Perché Gabbia e non Gatti? L'Italia ha virato sulla difesa a tre, eppure in campionato squadre come Napoli e Juventus sono tornare alla difesa a quattro. E' una moda che ritorna? In prospettiva può dare qualche difficoltà in più?
"Matteo ha fatto vedere di saper comandare il reparto difensivo, di essere un calciatore molto attento e intenso nel suo modo di fare. Mantiene sempre la linea molto alta, parla spesso con i compagni. Abbiamo avuto questa necessità e l'ho convocato con piacere, è un ulteriore piacere avere un giocatore del Milan perché è un club che può darci molto anche se ora non ci sono molti italiani. Gatti aveva questo problema da sistemare, era nelle condizioni di dover recuperare anche se fosse venuto. Ma noi li vogliamo sani i calciatori: la Fiorentina ieri sera ci ha subito messo al corrente della reazione di Kean e quindi siamo apposto. Noi per far bene avremmo bisogno di un giocatore in più, ma abbiamo la fortuna di avere centrocampisti che hanno confidenza col gol e questo è un dettaglio che ci fa stare tranquilli. Chiamare un altro giocatore è una cosa che si può fare, anche il giorno prima della partita, ma se tutte le cose vanno nella giusta direzione siamo apposto. Sulla seconda domanda dico che gli allenatori si adattano alle caratteristiche dei giocatori, nell'ultima partita del Napoli che ho visto Politano ha giocato anche a tutta fascia. E' stato un po' tutte e due le cose. Nel lavoro quotidiano gli allenatori trovano gli equilibri corretti: ci può essere una evoluzione in più in questo fatto dei tre centrali, 3-4-2-1 o 3-5-2 sono molto simili, in fase di possesso non si vede la differenza. Io nei moduli non ci vedo pieno appiattimento, deve esserci più possibilità di andarsi a prendere cose nuove e improvvise".


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