Premio Fair Play Calcio e Tv, Galliani: "Abbiamo iniziato una nuova politica con i giovani. Cassano? Di lui non parlo"
Fonte: dall'inviato al Palazzo della Regione
Questa mattina, presso il Palazzo Pirelli di Milano, l’Amministratore Delegato del Milan, Adriano Galliani, e il Presidente della Regione Lomardia, Roberto Formigoni, ha consegnato a Telelombardia il “Premio Fair Paly Calcio e Tv”. Questo riconoscimento, che è stato istituito dal CORECOM (Comitato Regionale per le Comunicazioni), è stato assegnato alla trasmissione “Qui studio a voi stadio” e al neonato canale “Top Calcio 24” per il fair play dimostrato durante la scorsa stagione e la completezza dell’informazione sportiva. L’evento è stato presentato da Federica Zanella, componente del CORECOM, che ha fatto qualche domanda ad Adriano Galliani durante la premiazione del direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani: “Non so se merito di essere qui per un premio al fair play visto come vivo le partite del Milan in tribuna (ride, ndr), ma sono davvero felice di essere presente oggi perché prima di Mediaset ho lavorato molto con le tv private. Al Milan abbiamo iniziato una nuova politica: per motivi anagrafici, sono andati via alcuni senatori, mentre altri giocatori sono stati ceduti per motivi di bilancio. Siamo una squadra giovane, siamo gli unici ad avere due titolare del 1992 come El Shaarawy e De Sciglio. Con i giovani bisogna avere pazienza, bisogna dargli il tempo di crescere. Il derby? Vediamo come andrà, l’anno scorso abbiamo finito il campionato con 22 punti di vantaggio sull’Inter. Ora loro sono avanti di 5, quindi il saldo è ancora di 17 punti. Allegri in discussione? Tutti gli allenatori, non solo Allegri, se perdono troppo partite rischiano l’esonero. Il nostro allenatore non è assolutamente in discussione. Con il Cagliari abbiamo vinto, con il Parma siamo migliorati ancora, potevamo vincere, ma abbiamo sbagliato qualche gol di troppo. Lo Zenit? E’ un’ottima squadra, che ha speso molto sul mercato. Purtroppo in Europa c’è una fiscalità diversa dalla nostra: basta pensare che in Russia, per dare un milione a Hulk alla società costa un milione e 150 mila euro, mentre in Italia costerebbe due milioni. Ecco perché un giocatore come Hulk non viene nel nostro campionato, non è solo una questione di ricchezza di coloro che gestiscono una squadra. In Italia, bisogna capire questo e cercare di seguire il percorso del Milan che punta molto sui giovani. I top player che guadagnano tanto non possono venire da noi in questo momento. E’ necessario essere bravi con le risorse che si hanno per cercare di essere competitivi anche in Europa. Cassano? Preferisco non parlare di lui, non voglio dire niente”. Anche Formigoni, grande tifoso rossonero, ha voluto rilasciare una breve battuta sul Milan: “Dal 1986 ad oggi, abbiamo avuto tantissimi successi e spero che si possa ottenerne ancora tanti altri nei prossimi anni”.