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Per Pioli non è necessario ora cambiare il Milan. Ma ci sono due aspetti su cui si è lavorato moltissimo a Milanello

di Antonello Gioia

Nell'attesa conferenza stampa di vigilia di Napoli-Milan, arrivata a poche ore dalla brutta sconfitta in casa del PSG in Champions League e qualche giorno da quella contro la Juventus in campionato, Stefano Pioli è stato piuttosto chiaro: il Milan ha i suoi principi, la sua idea di gioco, il suo atteggiamento, la sua mentalità e non saranno due partite storte in un inizio di stagione molto positivo a far cambiare drasticamente le cose.

Le parole di Pioli
Il tecnico rossonero è stato, a tal proposito, molto esplicito: "Abbiamo un nostro modo di giocare che dobbiamo portare assolutamente avanti, sicuramente non cambieremo il nostro stile di gioco. Poi ci sono cose su cui dobbiamo migliorare"; e questo è evidente, date le lacune mostrate nei tre big match persi fino ad ora e in vista del prossimo (stasera contro il Napoli) e dei prossimi (su tutti il ritorno a San Siro contro il PSG). Ma cosa migliorare nello specifico? Cosa cambiare nel dettaglio? Per Pioli, il problema del gol (uno solo nel mese di ottobre fino ad ora) deriva dalla poca spinta dei centrocampisti; ed ecco, come lui stesso ha rivelato, a Milanello si è lavorato tanto sul riempire meglio l'area di rigore: "Ci stiamo lavorando, certo. Non stiamo mancando nell'avvicinarsi all'area avversaria, ma l'ultimo passaggio, la conclusione, il riempire l'area". E ancora, altro aspetto: "Uno contro uno in difesa? Ci abbiamo lavorato anche in questi giorni. Essere aggressivi non vuol dire essere scoperti e accettare sempre l'uno contro uno, ma farlo quando la palla è coperta, quando non lo è dobbiamo essere più riflessivi".

La probabile formazione del Milan
Per tornare alla vittoria, Pioli si affiderà alla formazione migliore possibile considerando, comunque, le assenze per infortunio di Loftus-Cheek e di Chukwueze e la squalifica di Thiaw. Classico 4-3-3 così formato: Maignan in porta, Calabria e Theo Hernandez terzini con Kalulu (in vantaggio su Kjaer) e Tomori centrali, Krunic in mediana con Musah e Reijnders interni, davanti tridente Pulisic, Leao e Giroud. Rientrano in panchina sia Jovic che Okafor.


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