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Pellegatti: "Il Presidente ha ritenuto l'operazione poco conveniente, non facciamo paragoni con il caso Kaka"

di Nikolas Cremonini Zampogna

Intervenuto alla trasmissione in onda su Odeon "Il campionato dei campioni", il giornalista Mediaset Carlo Pellegatti ha analizzato il clamoroso ed inaspettato finale delle trattative Pato-Psg e Tevez-Milan: "Iniziamo a dire che il Milan ha effettuato un allenamento intensissimo, quindi la squadra è concentrata e non distratta dal mercato. L'idea di prendere Tevez e di tenere Pato non era propriamente fattibile. Sapevamo che nel momento in cui il Milan si proiettava su Tevez, Pato veniva messo sul mercato. Abbiam vissuto una giornata incandescente. Prima la notizia della France Press, riguardo al passaggio di Pato al Psg per 35 milioni. Poco dopo il messaggio di fedeltà di Pato e di li a poco quello di Galliani. Per la cronaca devo dire che le indiscrezioni parlano di una Barbara Berlusconi che si toglie da questa vicenda. La verità è che il presidente Berlusconi non riteneva valida l'operazione, considera Pato molto forte e l'offerta parigina troppo bassa in base al valore del giocatore. Se analizziamo che il Milan avrebbe incassato 35 milioni dal Psg e speso 25 milioni per Tevez, ricaviamo una cifra vicina ai  10 milioni, giudicata minima ed inadeguata dal presidente rossonero". Pellegatti ha spiegato anche la differenza tra la situazione Pato e quella di Kaka del gennaio 2009: "A quell'epoca la cessione di Kaka non era legata ad altri acquisti, oggi il trasferimento di Pato avrebbe condotto ad un importante arrivo".


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