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Pedullà: "Furlani non mi può vendere il cooling break come non evento gonfiato dai media"

di Francesco Finulli

Nel pomeriggio di ieri, accanto a Tammy Abraham che si è presentato alla stampa come nuovo calciatore del Milan, ha trovato posto anche Giorgio Furlani, amministratore delegato del club rossonero che ha parlato di Ibra e di Fonseca, prendendo le loro difese, ma anche del caso Theo Hernandez-Leao che ha generato così tanto clamore mediatico e su cui ha cercato di gettare un po' di acqua per spengere l'incendio. Le sue parole non sono piaciute al collega Alfredo Pedullà che ha parlato in studio a Sportitalia.

Le parole di Pedullà su Giorgio Furlani: "Siccome stimo molto Furlani, mi sarei aspettato oggi una presa di posizione da dirigente. Il dirigente non può dire che è stato un non evento, il dirigente di qualsiasi categoria non può dire che due suoi calciatori più rappresentativi - ma anche se lo fossero stati meno - a 30, 40, 20, 18 metri da una riunione di famiglia importante all'interno di una partita, è un non evento. E allora purtroppo devo dire che Furlani non ha capito il senso di questa situazione, perché se lui dice che è un non evento, parla non da dirigente. Se lui queste cose le ha chiarite in privato e vuole mettere della polvere sotto il tappeto, è padronissimo di farlo; ma se me lo racconta come un non evento, una cosa che si vede neanche al torneo dei bar, lui deve dire che è stata una cosa grave e che comunque ne ha parlato con i diretti interessati ma non vuole esporsi pubblicamente. Ma non mi può vendere questa cosa come insignificante e gonfiata dai media e amplificata da quei pettegoloni dei giornalisti che vogliono fare soltanto casino. In una società normale queste cose non si vedono in campo"


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Giovedì 19 settembre
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