Pastore: "Se Leao imparerà a sentirsi meno al centro del mondo, sarà tanto di guadagnato, perché ha tutto per far bene"
Nel corso del consueto appuntamento con il podcast di Cronache di Spogliatoio 'Elastici', il giornalista de Il Foglio Giuseppe Pastore ha parlato di Milan dopo la vittoria della formazione di Paulo Fonseca sul Club Brugge:
"Fonseca dice una cosa molto importante. Secondo me decisiva in questi 10 giorni di Leao, iniziati con frasi un po' strane in Nazionale con delle cose che lui scrive sui social, "Non si può piacere a tutti", questi messaggi sempre fini a se stessi. Diceva una cosa: "Questa deve essere la normalità". In che senso? Leao è stato abituato per tre anni ad essere insostituibile. Il Milan è Leao dipendente si diceva, ed in un certo senso era anche vero.
Se il Milan non lo è più, e lo dimostrano gare come quella di stasera, come il derby, dove Leao non è stato particolarmente brillante, o la vittoria contro l'Udinese, dove Leao non è nemmeno sceso in campo. Vuol dire che Leao ha una grande occasione: quella di togliersi dalle spalle il peso di dover essere sempre lui a determinate tutto. Leao ha fatto un gol nelle ultime 21 partite giocate fra club e Nazionale, non è un dato da pallone d'Oro, ma neanche da Serie A. E quando una volta che avrà realizzato che quello che entra al posto suo può anche essere anche più determinante di lui, ed altre volte toccherà a lui entrare al posto di un altro, perché nelle grandi squadre funziona così.
Quando avrà realizzato che la sua condizione, oggi, 25enne, non è più assolutamente intoccabile, ma addirittura all'interno di una squadra, con tanti campioni, come il Liverpool, come il PSG, come la Juve, sarà, dovrà essere più sereno. Se questa cosa la vive male, io non so come la viva, sbagliamo noi a fare la moviola delle microespressioni di Leao, perché gli si fa solo un danno, ma tanto già so che domani su tutti i giornali sarà "Leao sbuffa", "Leao sorriso isterico in panchina".
Non è questo il punto. Se Leao imparerà a sentirsi meno al centro del mondo, anche fuori da campo, sarà tanto di guadagnato, perché ha tutto per fare bene. Deve migliorare a livello tecnico e tattico di scelte. Poi a livello fisico è imprendibile. A livello di dribbling è imprendibile. Anche oggi nel primo tempo ne ha fatti ammonire un paio con una facilità di gioco irrosoria, per una media Champions League, quale il Brugge".