Oddo: "Milan, necessario il taglio degli ingaggi"
Nonostante i numerosi addii durante l'ultima estate, il Milan resta con 120 milioni a stagione la squadra in Serie A a spendere di più per gli stipendi dei suoi giocatori. Secondo La Gazzetta dello Sport, i rossoneri hanno però tagliato il proprio monte ingaggi di circa 60 milioni e, per trattare l'argomento, la redazione di Tuttomercatoweb.com ha contattato Massimo Oddo, ex campione del mondo con la Nazionale ed ex Milan dal 2007 al 2011: "Ho sempre sostenuto che il calcio moderno sia un business oltre che uno sport, per i club è tuttavia giusto guardare l'aspetto economico per evitare il crack finanziario. I grandi dirigenti stanno studiando come ridurre i costi in base alle entrate; per Milan e Inter c'era necessità di rientrare in determinate cifre. È normale che i contratti siano rispettati ma, in caso di ingaggi elevati, si cerca di cedere il calciatore o - come nel mio caso, in occasione dell'ultimo anno in rossonero - si cerchino accordi in modo tale da spalmare l'ingaggio in più anni".
Dal punto di vista tecnico, la rosa del Milan non soddisfa però i tifosi.
"E' normale che i sostenitori vogliono sempre vincere, è un pensiero rispettabile ma bisogna considerare che c'è una squadra da portare avanti guardando i propri introiti. C'è bisogno che i club - almeno quelli che partecipano alle competizioni europee - siano trattati tutti allo stesso modo, ma sappiamo che al momento non è così".
Il Milan visto nei primi impegni riserva buone speranze in chiave scudetto?
"La vittoria di Bologna è stata convincente; è ovvio che Allegri ha perso calciatori ed è stato aperto un nuovo ciclo. Il club ha adottato una politica diversa, è ovvio che ci vorrà del tempo per tornare ai fasti di un tempo. Per lo scudetto, il Milan resta una grande squadra composta da ottimi calciatori. Condivido le parole di capitan Ambrosini, i rossoneri lotteranno per i primi tre posti ma bisogna essere realisti. La squadra sarà sempre in alta classifica, ma non è scontato come gli scorsi anni che riesca a competere per la prima posizione".