Non ho visto nessuna squadra tra le 36 giocare come il Milan nella prima ora di Leverkusen, neanche il Bologna ad Anfield
Parto con una premessa: l'ultima mezzora del Milan a Leverkusen ha lasciato diversi segnali incoraggianti; ciò che si è visto dimostra che la stoffa c'è, la qualità pure e le idee su cui lavorare anche. Il Milan poteva anche ribaltare il risultato e ha reagito ottimamente al gol subito, iniziando a dominare il campo con coraggio, possesso e trame di gioco costruite. Tutte cose su cui ripartire bene già da Firenze, per cui - personalmente - nutro convinte speranze grazie ai vari segnali di crescita mostrati nelle ultime settimane, soprattutto in campionato. Non è bastato, però, per portare a casa almeno un punto dalla Germania, soprattutto a causa della prima ora di gioco in cui i rossoneri, di fatto, non hanno minimamente giocato.
Le coraggiose
Ieri scrivevo della mancanza di coraggio, della poca voglia di incidere e di essere determinanti per le (grandi) qualità che si hanno e, dopo aver visto le altre partite di questo settimana di Champions League, non posso che riproporre la riflessione quest'oggi, condita da una osservazione importante: nessuna delle 36 squadre impegnate in questa due giorni europea ha giocato come il Milan nella prima ora di Leverkusen. Ha giocato bene il Bologna (il Bologna!) ad Anfield contro il Liverpool, ha giocato bene e vinto il Lille (ex squadra di Fonseca) contro il Real Madrid, ha giocato bene e vinto l'Aston Villa contro il Bayer Monaco, la Juve, in 10 e con due infortuni nei primi dieci minuti, con un allenatore nuovo e tanti calciatori nuovi, ha vinto rimontando a Lipsia. E molti tra i giocatori delle squadre prime citate sono alla primissima esperienza in campo europeo, mentre molti tra i rossoneri hanno già tante competizioni e anni di un certo livello alle spalle. Non sono più dei novellini alle prime notti Champions e il Milan non è più la cenerentola di tre anni fa che può permettersi approcci più timidi.
Tenere il campo
Certo, il Bayer è una squadra rodata, che da un anno viaggi a ritmi folli, mentre il Milan è in ricostruzione con Fonseca, ma tutto ciò non può giustificare il non aver provato a giocare, a far male, il non aver avuto coraggio nella prima ora del match. E attenzione: per "giocare con coraggio" non si intende certo l'andare all'attacco come se nulla fosse, anzi: il difendere abbastanza bassi e ripartire é una opzione sana di giocare a calcio. Ma bisogna farlo - per l'appunto - con coraggio. Basti pensare, per esempio, a quante palle gol ha avuto il Leverkusen nel primo tempo (se fosse finito 2-0 per loro qualcuno avrebbe avuto qualcosa da ridire?) o alla totale incapacità di uscire dal loro pressing alto con azioni ben fatte, se non con lanci lunghi. Il primo tiro rossonero é arrivato al 39esimo su un'azione solitaria di Pulisic, il Bayer ne aveva già fatti 10. Ribadisco: non si tratta di essere sfrontati, ma di mettere in campo l'autorevolezza mostrata dopo il gol subito anche prima, nel primo tempo, tenendo il campo in maniera consapevole della forza degli avversari e di quella propria e non lasciando tutto e sempre in mano ai (bravi) calciatori tedeschi.
Nessuno è imbattibile
Perché al di là dei risultati - quindi questo discorso vale anche per tante partite non citate - la maggior parte della squadre è scesa in campo per giocarsela a testa alta anche con avversari nettamente più forti sulla carta. Il Bologna non è stato sul prato di Anfield con la paura di prenderle, anzi: ha addirittura spaventato il Liverpool in più di una occasione. L'Aston Villa non si è fatto intimidire dalla potenza del Bayern: è rimasto lì, concentrato, e ha trovato il gol, lottando su ogni pallone. Il piccolo Lille non ha dato respiro al Real Madrid. E così via. Perché il Milan non può fare lo stesso? Cosa ha in meno il Milan di tutte queste squadre? Il Bayer Leverkusen era davvero così insuperabile? No, e l'ultima mezzora lo ha dimostrato. Qui Fonseca, tra l'altro, c'entra il giusto: sono i giocatori, tutti, che devono dare qualcosa in più nella voglia, nello spirito, nella testa. Perché la palla è rotonda e nessuno è imbattibile. E il Milan ha una squadra forte che può far decisamente più paura in Champions League. E, magari, non averne.