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Morata a Sky: "Essere al Milan è una responsabilità da assumersi e godersi. Non vedo l'ora che sia domani"

di Manuel Del Vecchio

Alvaro Morata, attaccante rossonero, ha parlato a Sky Sport alla vigilia della sfida di Champions League contro il Liverpool: lo spagnolo ha recuperato dal problema muscolare, col Venezia è tornato in campo, e domani dovrebbe partire da titolare. Queste le sue dichiarazioni:

Che emozione è giocare la Champions League a San Siro? “Sono molto contento di essere tornato in Italia. La Champions è diversa, guardi il pallone con le stelline e capisci che è diverso. Qua dentro di storia ce n’è tanta, mi riempie di orgoglio quando mangio e guardo le foto di Maldini, Ibra, Kaka, Shevchenko, Ronaldo. Questa è una responsabilità che bisogna assumersi e bisogna godersi, e soprattutto difenderla. Siamo il Milan e dobbiamo fare una grande Champions”.

Hai l’impressione che qui con la Champions ci sia un’aria diversa? “Sì, è diverso. Se non c’è qua che è stata vinta 7 volte dove deve esserci? Alla fine penso che quando indossi questa maglia sei obbligato a dare tutto e lasciare tutto, senza pensare alla prossima partita. Domani bisogna giocare come se fosse una finale per noi”.

Come stai ora? Sei pronto per Liverpool e Derby? “Sono le partite che ti danno motivazione extra nello spogliatoio, si respira già. Non serve dire altro, queste sono partite che quando sei piccolo giochi alla PlayStation. Si può vincere e si può perdere, ma quello che non si può è arrivare domani sera a casa e non essere distrutti”.

Che squadra è il Liverpool? Che momento vivono loro e voi? “Tutti i cambiamenti hanno bisogno di un certo periodo di tempo. Alla fine qua è cambiato l’allenatore, sono arrivati nuovi giocatori. Questa società non ti permette di avere tanto tempo a disposizione ma abbiamo avuto anche situazioni in cui la palla entra o non entra non favorevoli. Il calcio è così, abbiamo fatto anche bene alcune cose. Ora va capito che siamo in una modalità diversa e dobbiamo continuare così”

Sei emozionato per domani? “Sì certo, la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato al Milan è stata andare al negozio e prendere la mia maglia con la patch della Champions. Da piccolo avevo una maglietta di Kaká, ricordo ancora quel gol a Manchester, uno dei più belli che io abbia mai visto. Un ricordo bellissimo, quindi certo che mi emoziona. Voglio fare molto bene e in tutta la Champions”.

La prima in Champions è subito una sfida storica: “Tanto lo sapevo che mi capitava una partita storica nella prima e sapevo anche che sarei tornato in Spagna, il destino è sempre così con me. Sono bellissime, non vedo l’ora che arrivi domani, salire sul pullman, vedere tutta la gente intorno come l’anno scorso e poi andare allo stadio”.


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