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MN - Moncada spiega l'algoritmo: "I dati ti dicono se c’è un giocatore interessante. Poi lo andiamo a vedere dal vivo. Ho cinque scout in Italia e cinque all'estero"

di Antonello Gioia

Geoffrey Moncada, arrivato al Milan nel 2019 dal Monaco come Capo Scout, dall’estate del 2023 ricopre il ruolo di Direttore Tecnico del Club, lavorando a stretto contatto con l’Amministratore Delegato Giorgio Furlani, il Senior Advisor di RedBird Zlatan Ibrahimovic ed il coach della Prima Squadra.

Il dirigente francese ha rilasciato un’intervista a MilanNews.it: si riporta di seguito un estratto delle sue dichiarazioni. CLICCA QUI PER LEGGERE L'INTERVISTA INTEGRALE

Quando si parla del mercato del Milan si parla di dati, si parla di algoritmo, si parla di moneyball. Vi affidate totalmente a questi strumenti oppure lavorate anche tanto sul campo?

“I dati ti dicono se c’è un giocatore interessante da vedere. E lo guardiamo prima in video, con tutti gli scout che lo osservano, e poi magari lo andiamo a vedere dal vivo. Però prima di andare a vederlo in campo dobbiamo conoscere il giocatore”.

Quante persone del tuo team lavorano su questa cosa?

“Io ho a disposizione dieci scout, cinque che sono in Italia e cinque che sono all’estero”.

Loro ti portano un “pacchetto” sul giocatore già pronto oppure sono specializzati sul segnalarti un profilo che poi andrai a vedere?

“È un mix di tante cose. Abbiamo una metodologia di lavoro sulla parte video, hanno una zona specifica da visionare. Prima guardano il giocatore in video per tutta la settimana, poi nel weekend vanno a vederlo dal vivo per confermare o meno le impressioni”.

Da lì vai a vederlo anche tu dal vivo?

“Sì, ci provo”.

Prima di acquistare un calciatore devi averlo visto dal vivo, giusto?

“Sì. Impossibile chiudere un calciatore senza prima vederlo live. Io comunque ho tanta fiducia nei miei scout, dobbiamo averla per lavorare insieme. Magari a me piace tanto un giocatore, però magari nove scout mi dicono di no, che non è bravo. È importante essere d’accordo tutti insieme. Vederli dal vivo è importante, vedi tante cose… In video si scoprono tante cose, ma aspetti fondamentali come la velocità, l’impatto nei duelli… Quelle non si giudicano in video”.


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