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MN - M. Colombo: "Il Milan parte a fari spenti rispetto ad altre concorrenti per il titolo, ma Fonseca non si è nascosto”

di Antonello Gioia

Monica Colombo, giornalista per il Corriere della Sera e presente ieri alla conferenza stampa di Paulo Fonseca, ha rilasciato una intervista esclusiva a MilanNews.it.

Un commento generale sulla conferenza di Paulo Fonseca:

"Mi ha dato una buona impressione, mi è sembrato sicuro senza essere sfrontato. È perfettamente consapevole dell’ambiente in cui è arrivato, del clima che trova, cioè non di entusiasmo diffuso, e delle criticità che lo possono aspettare, legate al fatto che la squadra non è ancora completa e ha bisogno di innesti per diventare competitiva. Lui stesso ha detto che il primo rinforzo dovrà essere un attaccante. Dopo di che c’era tutta la dirigenza ad accoglierlo: l’AD, il presidente, Moncada in prima fila e Ibrahimovic al suo fianco, come a voler avvalorare questa scelta. Certamente il Milan parte a fari spenti rispetto ad altre concorrenti per il titolo in questa stagione ma lui non si è nascosto”.

La descrizione fatta sull’attaccante in arrivo è quella di Morata?

“Io credo che Morata ha davanti a sé una scelta semplice: o restare a Madrid o venire a Milano. Il post che aveva fatto di recente su Instagram in tandem con l’Atletico Madrid era per allontanare le voci di un trasferimento in Arabia. Non mi pare che in questo momento ci siano altre possibilità di trasferimento perché la Juventus ad esempio ha altre idee. Sta a lui, l’altro giorno l’ha detto che sarà una scelta difficile da prendere. Forse tutta la sua famiglia si è ambientata bene a Madrid, forse il fatto di dover trasportare una famiglia che ha così tanti bambini non è come quando uno prende una scelta personale e cambia squadra campionato e squadra da solo. Credo che ne discuterà con la sua famiglia. Certo per lui sarebbe un’enorme opportunità perché in Italia lui aveva lavorato con una Juventus già cementata, con tutti i meccanismi rodati e con una squadra di campioni. Non era solo l’unico attaccante, c’era anche Mandzukic a cui chiedere un certo tipo di contributo. Qui non dico che avrebbe tutta la responsabilità sulle sue spalle, ma molte e grandi attese. La sua scelta oltre che tecnica è anche di immagine temperamentale: “Te la senti di fare un salto così grande?”. Lui si lamenta che a Madrid cercano tanti attaccanti e che lui non è un elemento primario nello scacchiere di Simeone. Al Milan non sarebbe primario, di più. Si vuole prendere la responsabilità? È questo il punto”.


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