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MN - L'addio di Donnarumma al Milan, Pacini: "Ha preferito i soldi piuttosto che rinnovare, questa è la differenza con Tonali. Non manca a nessuno perché Maignan è 100.000 volte più forte"

di Claudio Pogliaghi

“C’è posta per te” avevano scritto gli ultrà della Curva Sud sul loro profilo Instagram allegando un bancale con sopra diversi scatoloni contenenti, probabilmente, dei soldi finti che verranno utilizzati domani sera per accogliere Gigio Donnarumma, alla sua prima apparizione da ex contro il Milan. Il 7 novembre è una data cerchiata in rosso sul calendario dei tifosi milanisti fin dal giorno della stesura dei calendari e ciò che Donnarumma ha passato a Milano con la nazionale si preannuncia nulla in confronto a ciò che lo attende, a livello ambientale, domani sera. Per cercare di capire ulteriormente cosa ci si dovrà aspettare, ne abbiamo parlato con Marco “Pacio” Pacini, responsabile delle coreografie nonché voce della Curva Sud.

Prima di Psg-Milan, Enzo Raiola in un’intervista concessa a Tuttosport ha sostanzialmente detto che la colpa dell’addio di Donnarumma è del Milan che aveva già preso Maignan e che Gigio non sarebbe mai voluto andare via a zero. Ci crede?
“Difficile credere a una cosa simile quando arrivi alle ultime settimane di partite ufficiali con il tuo contratto in scadenza. Ricordiamoci anche che in quel finale di stagione, c’erano forti voci di un pre-accordo con la Juventus, mai smentite. La verità è che il giocatore e il suo entourage hanno preferito i soldi piuttosto che rinnovare prima della scadenza e farsi vendere successivamente. Questa è differenza sostanziale rispetto alla cessione di Tonali.
Calcisticamente parlando Donnarumma non manca a nessuno visto che abbiamo preso un Maignan che è 100.000 volte più forte, mancano solo i soldi di una cessione che avrebbero permesso al Milan di rinforzare la squadra”. 


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