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MN - Il Milan dei campioni, Chamot: "Nel mio Milan avevano la testa non solo per vincere, ma per continuare a farlo nel tempo"

di Niccolò Crespi

Entriamo nella pausa delle nazionali col Milan che si ritrova a sei punti dal quarto posto. Una rimonta complicata, ma che ha un precedente nella stagione 2001/02. Uno dei giocatori di quella squadra era José Antonio Chamot: l'argentino, tre anni in rossonero, vincerà anche la Champions League la stagione seguente. Abbiamo colto l'occasione per fare una chiacchierata con lui, parlando della sua esperienza e del suo presente. In esclusiva per MilanNews.it.

Il Milan dei campioni

"È stato un viaggio lungo, sono arrivato al Milan dall'Atletico Madrid, dove avevo lavorato con Arrigo Sacchi. Ero finito in Spagna perché la Lazio, che deteneva il mio cartellino, non voleva che andassi in un altro club italiano. Alla fine ci sono andato comunque, ma facendo la strada più lunga. Ma ho avuto la fortuna di imparare tanto da un maestro come Sacchi. E poi il Milan.

Vedevi professionisti come Rossi, Maldini, Costacurta: erano i primi in tutto. Tutti con una testa incredibile, si allenavano per vincere la partita, per essere primi. Erano un esempio, di umiltà e lavoro. C'era un dettaglio che faceva la differenza rispetto alle altre piazze in cui ho giocato: che al Milan avevano la testa non solo per vincere, ma per continuare a vincere".


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