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MN - Cattaneo dubbioso: "Non so se i giocatori del Milan stiano più bene insieme"

di Lorenzo De Angelis

Milan ridimensionato, Leao, il caso rigori e le colpe, non colpe, di Paulo Fonseca per questo deludente inizio di stagione della formazione rossonera. Di questo e tanto altro ha parlato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it il collega Marco Cattaneo.

A questa squadra manca un leader, un capitano?
"Secondo me il capitano è quello che va a Roma da Theo e Leao e dice: "Cosa fate qua, venite dove siamo tutti", al di là della fascia che alla fine è una cosa relativa. Il vero capitano è quello che fa queste cose. Il vero capitano è quello che si avvicina a Theo ed Abraham col pallone in mano mentre si avvicinano al dischetto e dice: "Il rigorista è quest'altro", prende il pallone e lo dà a quell'altro. Se dovessi dirti uno che ha il carisma, lo spessore, le spalle larghe, la leadership anche per avere atteggiamenti di questo tipo, mi viene da dire che Morata possa il capitano di questa squadra. Anche se, convintto che, prima parlavano di milanismo, sia fondamentale che chi indossa la fascia, ma vale per tutte le squadra, sappia cosa voglia dire indossare quella maglia, in questo momento tra gli undici titolari del Milan, mi sembra che Gabbia possa fare quel ruolo lì. Poi è molto pacato, molto quieto, molto sobrio negli atteggiamenti, non per forza il capitano deve essere uno irascibile, troppo protagonista. Lui potrebbe farlo a modo suo, con dei silenzi, con atteggiamenti. Il capitano perfetto il Milan lo aveva fino a due anni, poi è andato al Newcastle. Per me era lui il perfetto capitano del Milan da lì ai successivi 15 anni". 

Caos a Firenze tra errori tecnici ed il caso rigori
"L'altro giorno a cronache avevo chiesto: "Secondo voi è più inaccettabile quello che abbiamo visto sul gol del 2 a 1", che è veramente una roba di calcio difficile, non puoi prendere un gol così, "o quello che succede sul calcio di rigore?". Balzaretti mi risponde: "Quello che succede sui due calci di rigore". E se ci pensi il primo è un aspetto che puoi medicare, curare, per evitare che ci siano quelle tipo di disattenzioni. Ma quando c'è quel genere di anarchia, quando ci son quei comportamenti. Guarda il Napoli di due anni fa, di una anno fa e di adesso. È una squadra che bene o male ha mantenuto una grossa percentuale di giocatori, ed ha cambiato guida tecnica per un anno quattro volte. Ed alla fine con gli stessi giocatori ottieni risultati diversi, perché quando entri in una spirale negativa, o quando viene a mancare la chimica di squadra, il sentimento, quando non sei più squadra...Io non so se stiano più bene insieme loro. Io mi chiedo se questa situazione, che mi sembra esula dai fatti calcistici di campo, quando possa migliorare, cosa possa migliorare. Se l'allenatore, se la società, se un discorso di Ibra, un patto nello spogliatoio. Io credo che la priorità del Milan sia quella, sia di diventare squadra anche in atteggiamenti e comportamenti, anzi soprattutto nei comportamenti". 

In caso di esonero di Fonseca, chi prenderesti al suo posto per far ripartire il Milan?
"L'altro grosso tema è quello, perché in estate c'era l'imbarazzo della scelta. In estate c'erano tre nomi che per me potevano essere perfetti per il Milan. Io Conte credevo un po' di meno, perché credevo che si sposasse un po' di meno con la tradizione anche del Milan, forse anche con i giocatori, anche se poi è un allenatore che ha sempre dimostrato di saper cambiare, di non essere così integralista come viene dipinto. Però il Milan diciamo che ha sempre avuto una filosofia che vedevo più in altri allenatori, uno su tutti per me De Zerbi sarebbe stato l'allenatore ideale per il Milan che stava nascendo e che stavano costruendo. E l'altro, che era un po', non so se definirlo una via di mezzo, ma sarebbe stata un'altra scelta eccellente, era Thiago Motta. Quindi in estate c'era un podio di allenatore che comunque avesse scelto il Milan secondo me avrebbe fatto un grande affare". 

E adesso?
"Adesso è molto difficile. Allegri sarebbe una grande toppa nell'immediato, non so cosa potrebbe dare nel lungo periodo. Probabilmente adesso arriverebbe a sistemare la fase difensiva, abbassare il baricentro e dare più compattezza, e poi magari Leao potrebbe fare qualche gol in più. Non lo so, potrebbe servire i primi due tre mesi, ma poi secondo me si sposerebbe poco con l'idea che ha il Milan per gli anni futuri. Proprio non saprei. Altri nomi pescati dall'estero non mi convincono, avrebbero bisogno di tempo. L'altro nome che circola è quello di Sarri, io credo che abbia bisogno di parecchio tempo per lavorare. Cioè tu devi chiedere a Tomori di lavorare di reparto con gli altri tre della linea difensiva, ed è una cosa che il Milan non fa da troppo tempo per arrivare uno e sistemare quella roba lì, perché noi ci ricordiamo, soprattutto i meccanismi offensivi del Napoli di Sarri, dell'Empoli di Sarri, della Lazio di Sarri, ma la prerogativa principale di Sarri, il primo punto sul quale andrebbe ad operare, è di sistemare le cose dietro. Però dietro si lavora di reparto, non si va con gli uno contro uno a cercare l'uomo tutto campo, quindi lo vedrei meno bene. Io credo in De Rossi allenatore, soprattutto perché ne parla così uno dei maggiori esperti di pallone in questo paese, Walter Sabatini, e quindi per me questa è la sensazione. Se lo dice lui mi fido, ed il ragazzo si farà". 


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