MN - Bottoni: "Vorrei io domandare se vale la pena richiedere ad attaccanti esterni di fare un lavoro che non è nelle loro caratteristiche"
La ripresa del campionato è alle porte: sabato alle ore 18 il Milan ospiterà l'Udinese a San Siro e sarà chiamato a mostrare un atteggiamento diverso rispetto a quello visto per un'ora a Leverkusen o per tutta la gara a Firenze. Si entra in un tunnel di sette partite in 21 giorni in cui la stagione rossonera e il futuro di Paulo Fonseca potrebbero essere testati in maniera importante.
La redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Emanuele Bottoni, Tactical Analyst professionista, 12 anni di esperienza da allenatore e con avventure da vice in Serie A, B e C.
Si riporta di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
Si parla sempre di Leao, come bisogna utilizzare questo giocatore?
"Il Milan ha avuto un percorso di crescita con un ottimo lavoro nei primi anni di Mister Pioli, culminato con la vittoria dello scudetto. Avevamo un impeccabile Kalulu, un centrocampo con Kessie, Bennacer e Tonali, e giocatori di rendimento e sacrificio come Saelemaekers e Krunic. Io sottolineavo sempre nei miei interventi video a Radio Rossonera, che Leao e Theo riuscivano a rendere a sinistra grazie a quel centrocampo e al riequilibrio che garantiva la fascia destra mostrando delle slide chiare al riguardo. Lo scudetto era l’occasione d’oro per ripartire alla grande, ma quella squadra è stata smantellata e non invece puntellata. Adesso vorrei io domandare se vale la pena richiedere ad attaccanti esterni di fare un lavoro che non è nelle loro caratteristiche e che, anche in presenza di buona volontà, non sanno fare proficuamente. Per me Leao va lasciato in posizione offensiva preventiva, libero di accelerare per attaccare e non per difendere, ma adesso con questa rosa è difficile da fare".