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MN - Bianchessi: "Camarda pensa solo al calcio, ha la mentalità giusta del campione"

di Gaetano Mocciaro

La notte contro il Brugge verrà ricordata, più che per la vittoria, per l'esordio in Champions League di Francesco Camarda che è diventato il più giovane italiano a fare il suo debutto nel torneo più importante d'Europa. Un esordio che poteva diventare epico se il gol segnato proprio dal giovane attaccante non fosse stato annullato. Ma resta nitida l'immagine dei compagni di squadra che lo portano in trionfo. Mauro Bianchessi, ex responsabile del settore giovanile del Milan e attuale Direttore Generale del Settore Giovanile del Monza, lo ha visto praticamente nascere calcisticamente, coltivando il suo talento. E ai microfoni di MilanNews.it ci racconta le sue sensazioni:

È vero che ci fu un suo intervento per farlo giocare in attacco? E che nei Pulcini lo avevano messo in difesa?
"Dopo averlo portato al Milan e essendo convinto che avesse grande talento, andavo di persona a vedere i suoi progressi al Vismara e me lo ritrovai a fare il difensore. Le mie urla rivolte all’allenatore penso si siano sentite fino in Piazza Duomo e da allora è divenuto in eterno, il numero 9, l’attaccante del Milan".
 
Altri aneddoti su Francesco?
"La fortuna di Francesco oltre al suo talento è la famiglia. I genitori l’hanno sempre sostenuto e protetto senza mai creargli ansia o aspettative. Sono fantastici e hanno parte del merito di dove oggi è arrivato Francesco".
 
Che cosa l'ha colpita di Francesco, nel periodo in cui bruciava le tappe nelle giovanili? E cosa attualmente la colpisce di lui?
"Lui è sempre stato maniacale sia dentro che fuori dal campo per come si allena, oltre che segnare in tutti i modi. Maniacale nell’alimentazione e non ha grilli per la testa: pensa solo al calcio. In poche parole ha la mentalità giusta del campione. Bravissimo Furlani ad avergli fatto il contratto che, credetemi, non era cosa semplice o scontata".


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