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Milan, ruoli che vanno e ruoli che vengono

di Daniel Speranza
Fonte: AC Milan official App

L'allenatore del Milan sta valutando la prestazione di Udine e il lavoro per la prossima gara con il Brescia è già iniziato. Attorno ai campi di Milanello e alle tecniche e tattiche specifiche di allenamento, è iniziato il dibattito fra addetti ai lavori e critici sui giocatori impiegati in ruoli diversi dal solito nel corso di Udinese-Milan. Scelte fatte da Marco Giampaolo, avendo come punti di riferimento un concetto collettivo di squadra e uno schema comune di gioco, aspetti sempre utili e sempre di aiuto per qualsiasi novità. I riferimenti costanti dei media ai singoli e ai loro ruoli, fanno tornare alla mente tante situazioni e tanti casi diversi fra loro nella storia più o meno recente delle panchine rossonere. Con la maglia del Milan, Zvonimir Boban ha fatto sia l'esterno di centrocampo con Fabio Capello che il trequartista con Alberto Zaccheroni e Cesare Maldini. Lo stesso Carlo Ancelotti cambiò molte cose, nei suoi primi anni rossoneri. Kakha Kaladze aveva sempre fatto il centrocampista o il difensore centrale, ma divenne il terzino sinistro titolare della squadra poi laureatasi campione d'Europa a Manchester. 

Non solo: con Ancelotti, Dario Šimić passò dal ruolo di difensore centrale a quello di terzino destro; Serginho da esterno d'attacco a esterno difensivo; Andrea Pirloda trequartista a centrocampista centrale. Un cambio di prospettiva, quest'ultimo, divenuto epocale, ma che nei primi mesi della stagione 2002-03 suscitava tante perplessità da parte della critica e dei tifosi. Con Leonardo, nella stagione 2009-10, il modulo 4-2-3-1 rendeva più difensivi Pirlo e Ambrosini, più centrale Seedorf e più esterni Ronaldinho e Pato. Molte le novità di ruolo anche con Massimiliano Allegri: con lui Kevin Prince Boateng iniziò come mezz'ala da disciplinare e divenne un trequartista di inserimento in area, lo stesso Ignazio Abate veniva utilizzato nel Milan sulla fascia destra sia in difesa che a centrocampo e che in attacco, ma solo con il tecnico livornese si specializzò nel ruolo di difensore esterno destro. Una particolare novità introdotta da Siniša Mihajlović riguardò M'Baye Niang: nel suo 4-4-2, il franco-senegalese giocava sì in attacco ma con compiti di raccordo con il centrocampo che avvicinavano la linea mediana e quella offensiva. Non ci sono dubbi, il calcio è bellissimo proprio perché è vario. 


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