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Milan, a Genova sarà una squadra di sostanza. Montella sprona Suso

di Antonio Vitiello

C’è una colonna vertebrale del Milan che si sta delineando partita dopo partita. Nelle formazioni di Montella sono tanti i giocatori a ruotare ma ci sono quattro elementi fissi, gli imprescindibili, gente di sostanza ed esperienza. Si parte da Donnarumma, per poi proseguire con Bonucci, Biglia e Kalinic, la spina dosale della squadra, un difensore centrale leader che cresce giorno dopo giorno, un maestro del centrocampo come Biglia e una punta che bada al sodo come Kalinic. Il resto tutti a ruotare intorno ai quattro imprescindibili, come Musacchio che da un paio di partite (compresa quella di oggi) non sarà titolare, come Calhanoglu e Bonaventura che si alternano, oppure Silva e Suso, a turno partner di Kalinic.

Se con la Spal ha giocato il portoghese dall’inizio, oggi a Genova dovrebbe rivedersi lo stesso attacco ammirato con l’Udinese, ovvero Kalinic unica punta con Suso in supporto: un 3511. Lo spagnolo deve assimilare al meglio i meccanismi di questa nuova posizione, lui che ha sempre fatto la differenza come esterno destro del tridente. Montella vuole che Suso segni di più, sia più incisivo sotto porta: “Ha giocato benissimo la scorsa stagione da esterno ma per una squadra che vuole andare in Champions deve segnare di più. Spostandosi in mezzo, avrà più occasioni di vedere la porta e si adatterà velocemente”. C’è grande fiducia nello spagnolo che a breve firmerà il prolungamento del contratto fino al 2022 a 3 mln netti a stagione più bonus. Suso sarà la chiave del match, mentre le certezze si chiamano Rodriguez e Kessie, altri due elementi fondamentali nella formazione titolare di Montella. In settimana è stato provato anche Fabio Borini come quinto di centrocampo proprio per l’emergenza che ha colpito gli esterni, Calabria, Conti e Antonelli sono fuori per infortunio, restano solo Abate e lo stesso Rodriguez, così l’allenatore ha sperimentato in allenamento Borini in mediana.  Sarà una battaglia con la Samp, in un campo che rievoca grandi emozioni a Montella, lui il blucerchiato l’ha prima indossato e poi allenato.


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