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Maxi Lopez, tutto arriva a chi sa aspettare

di Antonio Vitiello
Fonte: articolo di Piero Vitiello per Sportitalia

Tutto arriva a chi sa aspettare: proverbio che fotografa in pieno la vicenda di Maxi Lopez, eroe non per caso nel blitz milanista a Udine: unico, credibile, vice-Ibrahimovic, capace di agire da prima punta e di condire il tutto con un gol e un assist: da autentico attaccante di scorta, più che da subentrato, considerato il periodo trascorso in un albergo milanese in attesa di vestire la maglia rossonera: c’era una prima scelta – Carlos Tevez – poi tramontata; dopo c’era lui, che ha messo da parte l’orgoglio per risfoderarlo al momento opportuno, in campo.  Tre scampoli di partita in campionato: sufficienti per far ricredere lo scettico pubblico di fede milanista, che troppo presto aveva certificato le 22 reti in tre stagioni a Catania come il bottino di un attaccante di provincia. Dimenticando, forse, le esperienze al Barcellona e al River Plate, non eccezionali in termini di gol, ma pur sempre utili alla punta argentina per capire cosa vuole un grande club. Disponibilità innanzitutto: quella offerta ad Allegri che ora riparte proprio da Maxi Lopez e da El Shaarawi, possibili titolari a Cesena, sicure alternative nel caso in cui Ibrahimovic dovesse colpire ancora – nel senso figurato del termine – o se Robinho e il rientrante Pato dovessero confermarsi poco incisivi. A proposito di rientranti: oltre all’attaccante brasiliano,  Boateng Yepes, – Nesta – Abbiati e Flamini sono ormai recuperati, Muntari è in arrivo dal Ghana: le chances scudetto, apparentemente tramontate dopo il primo tempo di Udine, passano per imprese come quella del Friuli e per la disponibilità di tutti gli effettivi, in una stagione fin qui condizionata dalle assenze. E mentre Ibrahimovic dichiara che vincere la Champions per lui non è un’ossesione, mercoledì prossimo contro l’Arsenal, ad Allegri non sembrerà vero di avere quasi l’imbarazzo della scelta.


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