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Mauro: "Milan, il gruppo meglio di Ibra"

di Antonio Vitiello
Fonte: tuttojuve.com

Dalle colonne di Repubblica.it, l'ex centrocampista della Juventus, Massimo Mauro, valuta lo stato di salute delle big del campionato, nella sua consueta rubrica settimanale "Visti dall'ala". Ecco la sua analisi: "Quella del Milan a Udine sembrava la partita più difficile del mondo, e per un'ora lo è stata. Per tutto il primo tempo, con Robinho evanescente e gli altri impegnati a tenere in piedi la 'baracca', la squadra di Allegri è stata in balia dell'Udinese, che con una tattica accorta, ma senza mai rinunciare a ripartire, ha fatto la partita. La ripresa è stata invece completamente diversa: Ambrosini, Thiago Silva, El Shaarawy e Seedorf hanno portato la squadra alla vittoria. A conquistare i tre punti ha poi dato un grande contributo anche Maxi Lopez: avevamo detto che avrebbe avuto chance solo in caso di assenza di Ibrahimovic, e non si è fatto scappare l'occasione: l'argentino è un giocatore che con la maniera di giocare del Milan può adattarsi benissimo, in più ha fame di arrivare in alto, ci tiene a fare bene e non molla mai. El Shaarawy ha avuto 10 minuti di grande classe: è stato decisivo sul primo gol e ha fatto il secondo. In ogni caso quella del Milan è una vittoria straordinariamente importante: il gruppo ha dimostrato di poter vincere partite di alto livello in Italia anche se non c'è Ibra. Allegri può contare su giocatori come Ambrosiani, Seedorf, Thiago Silva, Seedorf, Abate, gente che sa come si può riuscire a ottenere i tre punti in quelle partite che sembrano destinate alla sconfitta. La partita di Udine fa capire cosa vuol dire essere una grande squadra e un grande gruppo. Il Milan, nonostante il primo tempo di difficoltà, non ha mai rinunciato a cercare di pareggiare e vincere. C'è riuscito, magari non con il solito merito, ma è proprio la mentalità ad aver fatto la differenza. E' stata la vittoria del gruppo, che ha dato una grande dimostrazione di poter fare a meno anche di un giocatore come Ibra: è forse questo il segnale più importante che il gruppo ha dato all'allenatore e alla società. E su questo segnale c'è da riflettere, vista la difficoltà dello svedese, per il suo comportamento, di essere un vero leader".


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